Vicini di Strada cerca volontari: "Diventiamo un dono per gli altri"
Il percorso di formazione si snoderà in quattro appuntamenti.
Vicini di Strada, la Rete degli Enti e dei Servizi comaschi per la grave marginalità, cerca volontari. Nell’ambito del progetto Ri-
Generazioni (Bando Volontariato 2018 – CSV/Regione Lombardia), ha quindi lanciato il proprio percorso formativo.
Diventare Vicini di Strada
Ieri sera, giovedì 17 gennaio, circa 150 persone affollavano la sala Giovanni Paolo II dell'Opera Don Guanella, i più giovani seduti per terra, per lasciare posto sulle sedie a chi ha più anni sulle spalle. Un pubblico eterogeneo, richiamato dall'invito #facciamoloinsieme, la nuova campagna di comunicazione della Rete degli Enti e dei Servizi comaschi per la grave marginalità. Un pubblico che, in gran parte, si avvicina per la prima volta al volontariato e soprattutto al mondo di chi vive ai margini della società, escluso e spesso dimenticato: persone senza dimora, anziani soli, stranieri che cercando di percorrere la faticosa strada dell'integrazione.
Quello di ieri sera è stato il primo incontro conoscitivo di un percorso formativo pensato per fornire strumenti pratici che permetteranno ai nuovi volontari di inserirsi con consapevolezza e competenza nelle varie attività e servizi, a seconda della propria disponibilità e delle inclinazioni personali. Il percorso si snoderà in quattro appuntamenti (ogni giovedì a partire dal 24 gennaio, sempre al Don Guanella alle 20.45).
La coordinatrice: "Il volontariato è arricchimento reciproco"
Paola Della Casa, coordinatrice di Vicini di Strada, che ha condotto l'incontro insieme a Stefania Soldarini, ha accolto tutti con queste parole: "Perché un percorso per diventare volontari aperto alla città? Perché vogliamo fare un regalo a tutti noi. È vero che senza volontari non potremmo accogliere le persone che si rivolgono a noi, né gestire un qualsiasi servizio. Ma è anche vero che mettere a disposizione il nostro tempo significa darci la possibilità di essere dono per gli altri. Siamo convinti che l'esperienza del volontariato sia di arricchimento reciproco: non c'è chi aiuta e chi viene aiutato, ma ci si aiuta insieme. Nell'incontro con l'altro sto meglio io e sta meglio l'altro. È un "bene relazionale", in contro tendenza al bene materiale, di consumo, che oggi sembra dominare".