Villa Guardia

Volontari rientrati dall'Ucraina dopo una settimana di neve, buio e incontri straordinari

I primi toccanti racconti e la soddisfazione per aver consegnato 45 quintali di cibo, medicinali e generi di prima necessità.

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Volontari rientrati nella tarda mattinata a Maccio, concludendo la missione umanitaria a Kharkiv, in Ucraina.

Volontari entusiasti ed emozionati al rientro - IL VIDEO

Dopo una settimana di neve, buio e incontri straordinari, tre equipaggi  - Davide Crescenzo, Marco Bernasconi, Vito Cantore, Donato Lucarelli, Emanuele Roncoroni e Fausto Sala - hanno fatto rientro oggi, mercoledì 23 novembre a Villa Guardia. L'arrivo dei tre furgoni, nel parcheggio del campetto dell'oratorio maccese, accolti da familiari e amici e dal parroco don Gigi Zuffellato. Volti stanchi, inevitabilmente, per il lungo viaggio: complessivamente circa 6.000 chilometri tra andata a Kharkiv e ritorno a Villa Guardia. Più della stanchezza, però, l'entusiasmo e le emozioni, raccontando alcuni toccanti incontri vissuti in Ucraina.

Un carico di 45 quintali di aiuti umanitari

Malgrado neve e ghiaccio e la difficoltà degli spostamenti, accompagnati da padre Ihor Boyko, rettore del seminario greco cattolico di Lviv (Leopoli), la missione ha raggiunto il suo obiettivo, andando in profondità tra la gente in condizioni sempre più precarie a Kharkiv, pesantemente colpita dai missili dell'esercito russo. Consegnati 45 quintali di cibo, medicinali, coperte indumenti per l'inverno, anche caloriferi elettrici e altri materiali di prima necessità.

Gente in coda per ricevere gli aiuti

Il quarto equipaggio è in questo momento ancora in viaggio, partito nella mattinata da Lviv per il rientro in Italia. E i due autisti, Franco Cappelletti e Marco Volpini, giunto appositamente da San Marino per condividere la missione umanitaria, si sono soffermati tra la gente dei quartieri più devastati, scendendo nei bunker allestiti dai residenti per difendersi dai reiterati bombardamenti dall'inizio della guerra. Il vero senso della missione, la terza a Kharkiv: non solo portare sostegno materiale ma stare accanto alla gente che tende le mani a incontri di solidarietà e di pace.

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