Musica classica

Christian Leotta arriva a Cantù sulle note di Beethoven: il 3 dicembre concerto alla Basilica di S. Vincenzo

Portare la grande musica fin quasi sulla soglia di casa è l’obiettivo di questo progetto innovativo, che tocca altri 7 comuni del territorio lariano in una tournée di 10 concerti, fino al 30 marzo 2023.

Christian Leotta arriva a Cantù sulle note di Beethoven: il 3 dicembre concerto alla Basilica di S. Vincenzo
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Proseguire il ciclo “Il linguaggio universale della musica: le 32 sonate per pianoforte di Ludwig van Beethoven” del pianista Christian Leotta: il quinto appuntamento della tournée è in programma sabato 3 dicembre alle ore 21 nella Basilica di S. Vincenzo in Galliano a Cantù.

Christian Leotta arriva a Cantù, il programma

La Sonata n. 1 in fa minore Op. 2 n. 1, è stata composta nel 1795 ed è la prima del gruppo di tre Sonate che compongono l’Op. 2.

“Nonostante la giovane età di Beethoven, vi si possono già riconoscere tutti i tratti salienti della sua poetica – spiega Christian Leotta -. La tecnica pianistica è in questa prima Sonata sviluppata come mai prima d’ora e la tastiera è spesso vista dal compositore come un’intera orchestra, richiamando i suoni di diversi strumenti nelle varie sezioni”.

Il primo tempo è scritto nella classica “forma Sonata”, ed è caratterizzato da un incedere serio, ma brillante. Sono qui presenti forti e numerosi contrasti nella dinamica, che si estende dal “pianissimo” al “fortissimo”, mostrando una delle caratteristiche più tipiche della scrittura beethoveniana. Il secondo tempo è un “Adagio”, dove Beethoven chiede all’esecutore di riprodurre alla tastiera le stesse emozioni che solo la voce umana riuscirebbe a donare. Il terzo tempo è un classico “Menuetto”, espressivo e delicato nel suo incedere, con un “Trio” di rara espressività. Chiude la Sonata un “Prestissimo”, dal carattere travolgente, certamente uno dei movimenti più virtuosistici dell’intera opera beethoveniana.

La Sonata n. 30 in Mi maggiore Op. 109, è stata composta nel 1820, a breve distanza dalle successive Op. 110 e Op. 111, con le quali Beethoven completerà l’intero corpus delle 32 Sonate per pianoforte, portando in questo modo alle vette più alte della storia della musica la forma principe dello Stile Classico.

“Si tratta di una Sonata dal tono luminoso – osserva Christian Leotta -. Nel primo tempo, marcato “Vivace, ma non troppo”, Beethoven riesce con straordinaria maestria ad esporre il Primo tema e a modulare al Secondo in sole otto battute, fatto mai successo in nessun’altra Sonata per pianoforte finora (e successiva)”.

Il Secondo tempo, un “Prestissimo” dal carattere teso e drammatico, è in grande contrasto con il precedente movimento. Il Terzo tempo, un “Andante molto cantabile ed espressivo”, è scritto in forma di Tema con sei variazioni, ognuna delle quali recante un’autonoma indicazione agogica, unico caso in tutte le 32 Sonate. Nessuna di queste Variazioni modula in tonalità minore, ed il carattere generale è dominato da una grande espressività e cantabilità, unite al virtuosismo delle Variazioni n. 3 “Allegro vivace”, e n. 5 “Allegro, ma non troppo”.

La Sonata n. 25 in Sol maggiore Op. 79 è stata composta nel 1809. Pubblicata con il titolo di “Sonatina”, quest’opera non ha nulla a che fare con le due “Sonate facili” che costituiscono l’Op. 49. Si tratta di una vera e propria Sonata, ma dalle dimensioni più contenute. Infatti, “da un punto di vista tecnico, l’Op. 79 presenta numerosi passaggi che mai potrebbero essere eseguiti da pianisti non professionisti – spiega Christian Leotta –“. Il primo tempo è un “Presto alla tedesca”, dal carattere festoso e brillante. Il secondo tempo è un “Andante”, che racchiude in poche battute uno dei movimenti più espressivi delle 32 Sonate. L’ultimo tempo è un “Vivace”, che ci riporta al carattere gioioso e spensierato del primo movimento.

La Sonata n. 21 in Do maggiore Op. 53, scritta fra il 1803 e il 1804, “rappresenta senza dubbio uno dei capolavori di Beethoven ed è certamente da annoverare fra le composizioni più note in assoluto per pianoforte – ricorda Christian Leotta -. Beethoven dedica quest’opera monumentale al conte Ferdinand von Waldstein, già protettore del compositore ai tempi di Bonn e, successivamente, anche suo mecenate a Vienna, quando i due vi si trasferiranno”.

Il primo tempo, un “Allegro con brio”, ridefinisce magistralmente le possibilità espressive dello strumento, dal quale Beethoven è sempre più in grado di trarre sonorità inedite e straordinarie. Il secondo tempo, un “Adagio molto”, ha la funzione anche di “Introduzione” al movimento successivo. Dal carattere assai lirico, questo movimento lento è al contempo misterioso, e conduce l’ascoltatore verso le sfere sublimi dell’espressione che verranno ampiamente sviluppate nel corso del movimento finale dell’Op. 53, un “Rondo” marcato “Allegretto moderato”, cui il “Prestissimo” conclusivo coronerà in un clima di vera gioia e splendore uno dei più grandi capolavori di tutta la storia della musica.

Informazioni e prenotazioni

Per qualsiasi informazione e per prenotare il proprio posto al concerto sarà necessario scrivere una mail a prenotazione@comune.cantu.co.it, oppure chiamare lo 031.717445/446. Il concerto è organizzato dall’Associazione Melos con il sostegno di Fondazione Cariplo e con la collaborazione e il contributo del Comune di Cernobbio. Portare la grande musica fin quasi sulla soglia di casa, anche per coloro che non hanno la possibilità di raggiungere le sale da concerto nei capoluoghi, è l’obiettivo di questo progetto innovativo, che tocca altri 7 comuni del territorio lariano in una tournée di 10 concerti, fino al 30 marzo 2023, che intende proporre l’esecuzione integrale di tutte e 32 le Sonate per pianoforte di Beethoven.

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