L'evento

Rivoluzione digitale e umanesimo: "Fondazione Volta Incontra" Christian Greco, direttore del Museo Egizio di Torino

Formatosi principalmente in Olanda, è un egittologo con una grande esperienza in ambito museale: ha curato moltissimi progetti espositivi e di curatela in Olanda, Giappone, Finlandia, Spagna e Scozia

Rivoluzione digitale e umanesimo: "Fondazione Volta Incontra" Christian Greco, direttore del Museo Egizio di Torino
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Dopo un'estate di pausa riprendono le iniziative di "Fondazione Volta Incontra" e lo fanno accogliendo un ospite davvero interessante.

L'evento, che si inserisce nella rassegna realizzata in collaborazione con la Lake Como School, vedrà la presenza del direttore del Museo Egizio di Torino, Christian Greco, che affronterà il tema cruciale della stretta collaborazione che lo scienziato e l’umanista devono avere per cercare di dipanare la complessità del mondo contemporaneo e affrontare il futuro. L'appuntamento è in programma per venerdì 15 settembre 2023, dalle 11 alle 13 a Como, Villa del Grumello.

Christian Greco, la rivoluzione digitale

"Oggi ci troviamo immersi nella cosiddetta rivoluzione digitale che ha già profondamente trasformato il nostro approccio cognitivo ed il modo di lavorare. In ambito archeologico la fotogrammetria e la modellazione 3d mettono in grado gli archeologi di documentare l’intero processo di scavo e di ricostruire contesti anche dopo la loro rimozione.

Possiamo riprodurre un sarcofago con precisione submillimetrica registrando tutte le sue fasi di produzione e di riutilizzo.

La diagnostica per immagini, non invasiva, ci permette di scrutare all’interno di un vaso ancora sigillato e di sbendare virtualmente le mummie. Analisi puntuali danno oggi la possibilità agli studiosi di osservare le fibre di un papiro facilitando la ricomposizione dei documenti antichi. La comunicazione digitale ci consente, inoltre, di creare ambienti di lavoro virtuali in cui studiosi di tutto il mondo possano mettersi in relazione e confrontare i loro dati. Tutto questo facilita ed accelera il lavoro del filologo. Significa perciò che il ruolo dell’umanista sta diventando subalterno? Tutt’altro. I dati che ci vengono forniti sono sempre più dettagliati e complessi e richiedono un livello di interpretazione ancora maggiore.

Lo scienziato e l’umanista devono lavorare sempre di più assieme per cercare di dipanare la complessità del mondo contemporaneo. Una sempre maggiore collaborazione che vada aldilà dei dogmatismi dei singoli saperi, la definizione di una semantica condivisa e lo sviluppo di un vero approccio multidisciplinare sono il solo metodo che abbiamo per affrontare le sfide del futuro.

Ed in questo quale sarà il ruolo del museo? Queste istituzioni sono destinate a scomparire? Non dobbiamo dimenticarci che nel ripensare il ruolo che i musei possono avere nel futuro dobbiamo al contempo ricordare il motivo precipuo per cui sono stati fondati ovvero per essere il luogo in cui oggetti del passato potessero essere conservati. E, nonostante tutti i cambiamenti che abbiamo subito, è innegabile che il fulcro dell’esperienza museale continui ad essere quella di trovarsi davanti a prodotti artistici, documenti archeologici o documenti della storia sociale. I mutamenti continueranno.

Si penseranno diverse soluzioni organizzative ed architettoniche che possano rispondere alle esigenze contemporanee. Ci saranno certamente anche nuove forme di fruizione culturale. Il nostro compito rimarrà sempre, però, quello di migliorare l’esperienza visiva, estetica ed intellettuale di ogni visitatore quando costui si trovi di fronte ad un manufatto del passato, cercando di fornire tutte le informazioni necessarie per arricchirne la comprensione. Il futuro quindi dei musei è, come è sempre stato, la ricerca."

L'ospite

Christian Greco (1975) è direttore del Museo Egizio dal 2014. Formatosi principalmente in Olanda, è un egittologo con una grande esperienza in ambito museale: ha curato moltissimi progetti espositivi e di curatela in Olanda (Rijksmuseum van Oudheden, Leiden; Kunsthal, Rotterdam; Teylers Museum, Haarlem), Giappone (per i musei di Okinawa, Fukushima, Takasaki, Okayama), Finlandia (Vapriikki Museum, Tampere), Spagna (La Caixa Foundation) e Scozia (National Museum of Scotland, Edimburgh).

Alla direzione del Museo Egizio ha sviluppato importanti collaborazioni internazionali con musei, università ed istituti di ricerca di tutto il mondo. La sua forte passione per l’insegnamento lo vede coinvolto nel programma dei corsi dell’Università di Pavia (The Ancient Mediterranean World MA), di Torino, di Pisa, di Napoli, della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e della New York University di Abu Dhabi con corsi di cultura materiale dell’antico Egitto e di museologia.

Il lavoro in campo archeologico è particolarmente importante: è stato membro dell’Epigraphic Survey of the Oriental Institute of the University of Chicago a Luxor e, dal 2015, è co-direttore della missione archeologica italo-olandese a Saqqara. Al suo attivo ha molteplici pubblicazioni divulgative e scientifiche in diverse lingue e numerose partecipazioni a convegni internazionali di egittologia e di museologia come keynote speaker.

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