Terragni - Golosov a confronto con i loro must: Novocomum e Club Zuev FOTO
L'esposizione sarà a San Pietro in Atrio fino al 30 giugno.

Como e Mosca unite dall’architettura degli anni Venti e Trenta. Due personaggi lontani nello spazio ma vicinissimi nelle loro idee futuristiche per l’architettura urbana. E’ questo che racconta la mostra “Terragni e Golosov: Novocomum a Como – Club Zuev a Mosca. Avanguardie a confronto” che è stata inaugurata ieri, 1 giugno, a Como presso S. Pietro in Atrio e che sarà visitabile fino al 30 giugno.
Terragni - Golosov: la mostra
Si tratta della prima edizione di un progetto portato avanti da Made In Maarc a più ampio respiro che prevede un'esposizione a cadenza biennale e itinerante, dedicata all'architettura razionalista e all'arte astratta di Como.
L'esposizione, che fa seguito al convegno internazionale organizzato da Made in Maarc nel 2016, ha l’obiettivo di verificare, attraverso fonti d'archivio ed editoriali, i contatti, le influenze e le differenze tra due delle opere più iconiche del '900, il Novocomum di Giuseppe Terragni e il Club Zuev di Il'ya Golosov, due maestri dell'architettura moderna. L'intento è quello di coinvolgere un pubblico non solo di settore, ma ampio e diversificato, che comprenda anche quello dei turisti, indirizzandoli alla scoperta del ricco patrimonio razionalista presente in città.

All'esposizione di disegni inediti e riprodotti in scala reale del Club Zuev, accostati a quelli del Novocomum, documenti provenienti dal Museo di Stato di Architettura A.V. Shchusev di Mosca, dall'Archivio di Stato delle Arti e della Letteratura di Mosca e dall'Archivio Terragni di Como, si alternano immagini e foto d’epoca, foto contemporanee autoriali di Roberto Conte. Si tratta di una vera e propria mostra nella mostra, frutto dell’indagine svolta appositamente dal fotografo tra il 2016 e il 2019.
È inoltre proposta la visione di un documentario ideato da Anna Vyazemtseva e girato da Anton Ovcharov a Como, Milano, Mosca e San Pietroburgo all'interno delle due architetture, che comprende diverse interviste oltre che ai curatori della mostra anche ad altri autorevoli studiosi.

“La mostra è dedicata a due capolavori dell’architettura del ventesimo secolo: il complesso per appartamenti Novocomum e il Club operaio Zuev, edifici differenti dal punto di vista funzionale, progettati e realizzati quasi contemporaneamente – tra il 1927 e l’inizio del 1930 – in paesi lontani e contesti profondamente diversi, esito di traiettorie storiche specifiche e non confrontabili, appartenenti ad architetti di diversa generazione, formazione ed esperienza” sottolineano i curatori della mostra, Alessandro De Magistris, ordinario di Storia dell'architettura al Politecnico di Milano, e Anna Vyazemtseva, docente di storia dell'architettura all’Università Roma Tre.
Simboli di una generazione, di un tempo e di un movimento architettonico. “Le due opere, identificate tempestivamente quali espressioni iconiche delle nuove tendenze che avrebbero conosciuto, negli anni Trenta, destini peculiari nelle due realtà totalitarie – l’Italia fascista e la Russia staliniana –, hanno favorito, nonostante le evidenti specificità, accostamenti e sguardi comparativi che si sono soffermati in particolare sulla soluzione compositiva angolare apparentemente simile: un corpo cilindrico di vetro, diventato in entrambi i casi un elemento caratterizzante le realizzazioni e strutturante l’immagine urbana” concludono i curatori.
Foto copertina: Roberto Conte