Merone

Una mostra permanente dedicata a San Girolamo Emiliani

E' stata inaugurata a Merone ieri, domenica 30 aprile.

Una mostra permanente dedicata a San Girolamo Emiliani
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L'esposizione ha trovato spazio nella chiesetta di Santa Caterina.

Un'iniziativa di parrocchia e biblioteca

A San Girolamo Emiliani è stata dedicata anche una strada, tra le principali di Merone, ma pochi conoscono chi sia. Eppure si tratta di un personaggio storicamente   importante vissuto a Merone. Era di origine veneziana e a lui la parrocchia e la biblioteca meronesi hanno deciso di dedicare una mostra stabile e di collocarla all’interno della chiesetta Santa Caterina, che nel Cinquecento era parte integrante del Palazzo dei Carpani, dove soggiornò appunto San Girolamo.

La chiesetta di Santa Caterina (Enrico Viganò)

Chi era San Girolamo

Girolamo Emiliani era un nobile veneziano che lasciò la carriera militare per dedicarsi a opere di carità, assistendo centinaia di poveri e bambini orfani di guerra. A Como venne ospitato dall’umanista Primo Conti di Carella, che insegnava lettere nel Ginnasio della città. Il Conti rimase colpito e ammirato dalla santità di Girolamo, tanto da parlarne con gli amici nei ritrovi bene della città. Uno di questi era il marchese Leone Carpani, un nobile e ricco feudatario della Pieve di Incino (l’attuale Erba), residente in un sontuoso palazzo di Merone. Carpani, più per curiosità che per altro, invitò Girolamo a Merone, dove vi giunse accompagnato da 28 orfanelli. Ben presto Leone Carpani, ammaliato dai discorsi e soprattutto dall’esempio del santo, decise di cambiare vita e di diventare suo seguace.

Abitò nella villa meronese del Carpani

Leone Carpani mise a disposizione di Girolamo e dei suoi orfani la sua villa, i suoi poderi e i suoi beni, invitandolo a restare. Ma Girolamo non voleva le ricchezze e preferiva la vita semplice e povera, e quando decise di riunire tutti i suoi seguaci per il primo capitolo generale non scelse il salone più sontuoso del palazzo del Carpani, ma i campi, all’aria aperta. Girolamo diede vita alla Compagnia dei Servi dei poveri (divenuti poi Ordine dei Chierici Regolari Somaschi) e scelse infine la sede di Somasca luogo ideale di preghiera e di isolamento.

Palazzo Carpani al giorno d'oggi
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