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Banco BPM manda in prepensionamento 1500 dipendenti e ne assumerà 750: per giugno 300 filiali da chiudere

L'accordo sindacale è stato firmato a fine 2020.

Banco BPM manda in prepensionamento 1500 dipendenti e ne assumerà 750: per giugno 300 filiali da chiudere
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Era la sera del 30 dicembre scorso quando Banco BPM, che conta circa 21mila dipendenti a livello nazionale, e le organizzazioni sindacali aziendali sottoscrissero l’intesa per l’uscita dall’azienda di 1.500 persone.

Banco BPM manda in prepensionamento 1500 dipendenti e ne assumerà 750

Il gruppo bancario, nato dalla fusione nel 2017 tra Banco Popolare (con sede a Verona) e la Banca Popolare di Milano, ha annunciato quindi una radicale riduzione del personale e del suo radicamento sul territorio; le uscite avverranno su base volontaria tra coloro che hanno le carte in regola per maturare la pensione entro il 31 dicembre 2026 attraverso il ricorso alle prestazioni straordinarie di un fondo di solidarietà. D’altra parte l’istituto di credito si è impegnato a favorire il ricambio generazionale e l’occupazione giovanile con 750 assunzioni da effettuare nel periodo 2021-2023 che ovviamente costeranno molto meno alla banca in quanto giovani e neoassunti.

Il secondo obiettivo del gruppo bancario è quello di chiudere 300 delle 1.700 filiali sul territorio per razionalizzazione la rete commerciale; ciò dovrebbe avvenire nel corso del primo semestre del 2021 ma al momento non è ancora stato comunicato l’elenco degli sportelli interessati. Certo è che la banca è particolarmente presente in Lombardia, Piemonte e Veneto e quindi potrebbero essere proprio queste le regioni a subire la maggior riduzione delle agenzie.

A commentare l’accordo firmato tra il gruppo e le organizzazioni sindacali è Paolo Fontana, coordinatore nazionale Banco Bpm di Fabi (Federazione Autonoma Bancari Italiani): "L’accordo prevede l’uscita di 1.200 colleghi attraverso il fondo di solidarietà e di altri 300 che potrebbero aderire a Quota 100. Il termine per presentare le domande è fissato per la fine di marzo, solo allora avremo un quadro più preciso - ha sottolineato Fontana - Nell’accettazione della richiesta avrà la precedenza chi ha problemi di salute ad esempio ma anche chi gode di diritti come la Legge 104, oltre a chi è più vicino al pensionamento perché significa minor permanenza al fondo di solidarietà. Sono convinto che i 1.500 aderenti verranno raggiunti se non superati e in quel caso dovrà esserci un nuovo incontro con i vertici".

All’interno dell’accordo, come anticipato, è però prevista l’assunzione di 750 giovani. "Per firmare l’accordo abbiamo preteso l’obbligo da parte dell’azienda di assumere un giovane ogni due uscite - prosegue Fontana - Credo si tratti di un buon modo di ripartire meglio e riuscire a ridurre il costo del personale da una parte e ringiovanire la banca dall’altra soprattutto guardando al futuro perché serviranno dipendenti preparati all’ulteriore sfida della digitalizzazione".

Non di poco conto il tema della chiusura di 300 sportelli sul territorio che rischia di allontanare la banca dal cliente. "Da quanto ci è stato comunicato l’idea del gruppo è di chiudere piccole filiali che hanno fino a un massimo di tre dipendenti - ha concluso il coordinatore di Fabi - con l’obiettivo, se il personale non rientra tra le uscite, di agganciarlo a sportelli più grandi vicini".

Stephanie Barone

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