l'intervista

Camera di Commercio Como-Lecco, prima frattura del 2020? Parla il presidente Galimberti

Il presidente spiega cosa è accaduto durante la prima riunione dell’anno, quando si è votato per lo Statuto

Camera di Commercio Como-Lecco, prima frattura del 2020? Parla il presidente Galimberti
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Camera di Commercio di Como e Lecco già divisa dopo la prima riunione del 2020? Dal ramo lecchese del Lago di Como nei giorni scorsi è giunto qualche "rumors" riguardante una netta divisione al momento della stesura del nuovo Statuto. Il motivo del contendere? Secondo l’ "accusa" un’interpretazione più ampia del ruolo del Consiglio camerale rispetto a una visione più "dirigista", dove presidente e Giunta camerale possano fare il bello e il cattivo tempo indisturbati. Due visioni diverse, che hanno provocato una clamorosa e inaspettata frattura. Non la pensa in questo modo il presidente (comasco) della Cciaa, Marco Galimberti: "E’ la legge che dice chi deve fare cosa all’interno della Camera di Commercio: i compiti sono ben delineati".

Camera di Commercio Como-Lecco, prima frattura del 2020? Parla il presidente Galimberti

Cosa è accaduto allora? Qual è stato il motivo del contendere?
«In questa fase di costituzione dello Statuto abbiamo condiviso tutti la necessità di un maggiore coinvolgimento del Consiglio direttivo e questo lo si può fare solo attraverso la nomina di alcune commissioni. Abbiamo dunque ottenuto il primo risultato in questa direzione, proprio costituendo le commissioni che non esistevano nè a Lecco nè a Como. Un altro passo in avanti è stato fatto con l’inserimento della voce “sentito il Consiglio” sulle decisioni della Giunta. Sarà ancora la Giunta a decidere, questo è vero, ma prima si deve consultare il Consiglio. Insomma, stiamo dicendo tutti la stessa cosa e lavorando tutti nella stessa direzione...».

Nessun problema, dunque?
«La divisione è nata tra chi voleva che le commissioni nascessero già con un nome, limitandone quindi la funzione, e chi voleva dare una visione più ampia alla loro funzione, considerando anche che questo Statuto durerà oltre i quattro anni in cui ci saremo noi».

Si è parlato anche di un dualismo mai sopito tra Como e Lecco. Lo ha percepito?
«Credo che siamo sulla strada giusta per eliminarlo. Il lavoro non è semplice perchè si arriva da una storia che ognuno aveva indirizzato a suo modo. Però ho notato una grande volontà di trovare soluzioni comuni per avere un valore aggiunto che veda al centro il Lario nel suo complesso, pur rispettando la specificità dei diversi territori».

Parliamo di uno dei cardini dell’economia lariana, il turismo. Sempre dall’altra sponda del lago arrivano accuse di «comocentrismo» nelle decisioni. E’ vero?
«Nella cabina di regia convivono rappresentati della Camera di Commercio di Como e Lecco, delle Amministrazioni comunali di Como e Lecco, della Province di Como e Lecco, quindi credo che ci sia un grande equilibrio, anche se mi rendo conto che all’inizio non è facile trovare il giusto bilanciamento. Se noi riuscissimo a guardare al Lago di Como nel suo complesso ci potremmo rendere conto che questo ci permette di avere un’offerta turistica differenziata che può fare del bene a entrambi i territori».

In un momento così difficile, cosa sta facendo la Camera di Commercio di Como e Lecco per l’economia locale?
«Ci siamo messi subito al lavoro, mettendo a disposizione risorse per azioni di sistema con Unioncamere regionale. Risorse che spesso sono state moltiplicate dall’appoggio di Regione Lombardia. Solo per fare alcuni esempi, abbiamo ottenuto l’abbattimento del tasso di interesse, abbiamo fatto un bando a favore delle aziende per la sanificazione e per lo smart working... E per quanto riguarda il nostro lavoro, non abbiamo chiuso un solo giorno: visto che siamo un ente pubblico siamo rimasti sempre operativi. Ora comincia la Fase 3 ed è molto importante capire in fretta cosa possiamo mettere in campo per la nostra economia, senza disperdere energie e lavorando in sinergia con gli altri enti».

La Cciaa ha a sua disposizione fondi da investire in questo momento?
«A bilancio preventivo avevamo già inserito alcune iniziative importanti, che andranno solo ricalibrate al momento attuale. Abbiamo comunque un patrimonio importante che arriva dalla fusione e in un momento come questo è sicuramente necessario metterlo in campo».

Chiudiamo con uno sguardo alle partecipate. Cosa può dirci del bilancio e del futuro di Villa Erba e Comonext?
«Tutte le partecipate della Camera di Commercio, essendo aziende, temo avranno ripercussioni pesanti. Sicuramente sarà nostro compito spronare i Cda per trovare una via d’uscita. Per quanto riguarda Villa Erba l’ultimo bilancio era positivo e si intravedevano buoni segnali, di certo questa emergenza non aiuterà a proseguire si questa strada. Comonext si stava indirizzando verso un bilancio positivo. Ora è necessario metterci la testa per contenere il danno, poi cercheremo vie d’uscita per rilanciarle».

Isabella Preda

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