Canclini galoppa verso i 100 anni: "Sostenibilità è durabilità"
"La filosofia della nostra azienda, che ci impone di selezionare materie prime di qualità, rende i nostri capi sostenibili da sempre"
C’è un telaio a mano ad accogliere chi arriva al quartiere generale di Canclini. Come quelli che il fondatore dell’azienda, Giuseppe Canclini, quasi cento anni fa costruiva con le sue mani e dava in dotazione alle tessitrici del paese che, all’epoca, lavoravano nel focolaio domestico.
Nel 2025 l’azienda di Guanzate celebrerà un secolo di attività e, con circa 250 dipendenti e un fatturato stabile da 50 milioni di euro all’anno, è pronta a presentare il prossimo febbraio la collezione primavera estate dell’anno successivo che celebrerà questa importante ricorrenza.
Le parole di Simone Canclini
"Il nonno Giuseppe era una persona creativa e con un grande senso degli affari tanto che, al termine degli studi e fatta un po’ di esperienza in altre realtà imprenditoriali, decise di provare a mettersi in proprio grazie all’aiuto del suocero che gli affittò un capannone a Caccivio - ha ricordato il nipote, nonché ceo dell’azienda, Simone Canclini che oggi guida l’impresa tessile con il cugino Mauro, il quale riveste il ruolo di direttore creativo - All’inizio si producevano esclusivamente tessuti in seta, prettamente per l’intimo per signora; poi a fine anni Sessanta il core business divenne la camiceria per uomo".
In quegli anni subentrò la seconda generazione della famiglia con i figli del fondatore, Giancarlo e Vittorio. E furono proprio loro a dare una svolta storica all’azienda.
"All’inizio degli anni Settanta compresero che la seta non poteva essere l’unico business e convertirono la produzione all’utilizzo del filato di cotone per l’abbigliamento da uomo e in particolare per la camiceria che, ancora oggi, è il nostro core business" ha aggiunto il ceo.
E’ con l’ingresso in azienda della terza generazione all’inizio degli anni Novanta che si concretizza un altro salto di qualità: da quel momento si cominciano a presentare le collezioni per come sono conosciute oggi e l’azienda si lega indissolubilmente al mercato del lusso, anche creando tessuti personalizzati sulla base delle richieste dei brand dell’alta moda.
"Oggi abbiamo stimato che il 70% del nostro tessuto va a clienti esteri e che ben il 95% di ciò che viene prodotto con esso è dedicato al mercato oltre confine"
ha sottolineato Simone Canclini. Un mercato in continuo mutamento quello con cui deve fare i conti il tessile, settore che guarda con incertezza al 2024 mentre sta affrontando una chiusura d’anno segnata da una brusca frenata sugli acquisti del mercato del lusso, anche a causa di una Cina praticamente ferma.
"Negli ultimi dieci anni il mercato è cambiato notevolmente perché la moda è cambiata. Per l’uomo non vi è più l’obbligo, in determinati ambienti, di indossare cravatta e camicia - ha aggiunto - Quindi i consumi si sono modificati in favore del dolcevita in inverno e della t-shirt in estate. In questo senso l’acquisizione da parte nostra nel 2017 di un maglificio è stata lungimirante".
L'azienda, inoltre, ha acquisito quote in una azienda che produce tessuti tecnici. E sempre maggiori sono le collaborazioni e partecipazioni con altre aziende leader, al fine di offrire ai clienti diverse tipologie di prodotto tessile.
La diversificazione del prodotto è oggi la forza di questa tessitura che spazia dal cotone più pregiato alle fibre tecniche e Man Made, dalla lana al lino; dalle stampe ai tinti pezza; dal tinto filo allo jacquard fino alla maglieria. Immancabile il mondo indaco e denim che racchiude tessuti intergenerazionali e con pesi differenti. Ed è proprio sulle materie prime, e non solo, che Canclini lavora sulla propria sostenibilità.
"La filosofia della nostra azienda, che ci impone di selezionare materie prime di qualità, rende i nostri capi sostenibili da sempre. Canclini lavora nell’ambito dello slow fashion per prodotti d’alta fascia che durino nel tempo, come le nostre camicie garantite per 120 lavaggi - ha spiegato il ceo - L’eticità del tessuto è per noi un valore fondamentale: per questo proponiamo molti eco materiali adattati al mondo della camiceria, ma soprattutto poniamo attenzione alla tracciabilità della nostra intera filiera".
Sostenibilità è anche mantenimento di quella filiera - composta da fornitori, terzisti e partner - e del saper fare di questo territorio e non solo.
"L’età media delle tessitrici è alta ed è sempre più difficile trovare personale, quindi molto spesso assumiamo persone che formiamo internamente in azienda con le competenze che necessitiamo - ha spiegato - Inoltre non mancano le collaborazioni con le scuole e le università: con Enfapi, ad esempio, abbiamo collaborato per far conoscere ai giovani un nuovo corso per la formazione di periti tessili, che partirà con il prossimo anno scolastico".
Stephanie Barone