la presentazione

Cesare Fumagalli racconta la piccola impresa in un libro

L’appuntamento giovedì 21 aprile alle 17.30 nella Sala Maggi della sede della BCC Brianza e Laghi ad Alzate Brianza.

Cesare Fumagalli racconta la piccola impresa in un libro
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Conosce il mondo delle piccole e micro imprese come nessun altro. E’ la persona che per 41 anni ha rappresentato ai massimi livelli Confartigianato: 103 Associazioni, 21 Federazioni regionali, 12 Federazioni di categoria, 46 Associazioni di mestiere, presente sul territorio nazionale con 1.201 sedi all’interno delle quali lavorano 10.700 persone al servizio di 1,5 milioni di imprese con 3 milioni di addetti.

Queste conoscenze e queste competenze Cesare Fumagalli, ora, le ha raccolte in un libro “Piccola impresa, indicativo futuro. L’intelligenza del polpastrello”, edito da Guerini e Associati, che verrà presentato giovedì 21 aprile, con inizio alle ore 17,30, nella Sala Maggi della BCC Brianza e Laghi in via IV Novembre ad Alzate Brianza. Una delle prime tappe di una lunga serie che lo vedrà girare per l’Italia: da Bergamo a Bologna, da Monza a Roma. L’incontro sarà introdotto da Giovanni Pontiggia, presidente della BCC Brianza Laghi.

Cesare Fumagalli racconta la piccola impresa in un libro

Fumagalli da sempre si batte con passione per “difendere” questo mondo di straordinaria vivacità ma ancora poco “studiato”. E questo libro è solo l’ennesima conferma. Ma come è nata l’idea? “Lo stimolo è arrivato da mia figlia Michela, che, quest’estate, dopo aver letto un articolo che avevo scritto per un quotidiano, mi disse: “Ci sono tanti elementi che meriterebbero di essere approfonditi e raccolti in un libro”.

E così mi sono messo al lavoro con tenacia, mi ci sono appassionato, anche per contrastare con i fatti il pensiero prevalente – dall’economista Giavazzi al premier Draghi – emerso anche durante l’analisi del PNRR, cioè che le nostre imprese hanno una taglia troppo piccola. Lo ha ribadito pure il Governatore della Banca d’Italia, Vincenzo Visco, durante la sua ultima relazione. Tanti maitre à penser li troviamo poi nei giornaloni dove sostengono da anni che se non si diventa grandi si muore.

La crescita dimensionale è superata, le dimensioni sono quelle che decide il mercato. Queste tesi sono state clamorosamente smentite anche dai dati elaborati dal Censis, come ha dimostrato il suo direttore Massimiliano Valeri, che ha curato la presentazione del libro. Sono state smentite pure le cassandre che parlavano di un’ecatombe di piccole e micro imprese durante la pandemia: i numeri invece dicono che il numero delle imprese da 1<>49 dipendenti sono cresciute di 30.000 unità tra la fine del 2019 e l’inizio del 2022. La mania della grandezza
ha coinvolto un altro settore della nostra economia, quello del credito. E’ una mania un po’ esterofila che ci ha portato a cancellare tante piccole casse di risparmio e penalizzare un sistema virtuoso come quello del Credito cooperativo. Insomma ogni volta il calabrone deve dimostrare di saper volare, perché per la fisica non può farlo…”.

Questo mondo è caratterizzato da tante piccole realtà di eccellenza, con una diffusa culturale del saper fare, con grande propensione all’innovazione e un forte radicamento sul territorio. Fumagalli, per sottolineare “l’intelligenza del polpastrello”, ad esempio, fa due esempi illuminanti. Il primo è quello del Salone del Mobile, evento preso d’assalto da visitatori stranieri – giapponesi e americani, in particolare - buyer provenienti da ogni parte del mondo, dove gli artigiani toccano con mano i prodotti per verificare la loro perfezione e che siano fatti a regola d’arte. Il secondo è una testimonianza diretta registrata durante la visita agli stabilimenti della Lamborghini a Sant’Agata Bolognese, nella Motor Valley, dove vi sono una miriade di micro imprese.

“La catena di montaggio della Uracan è caratterizzata da 22 stazioni sofisticate e robotizzare dove i dipendenti operano indossando tute bianche; la ventiduesima stazione però non ha robot o altro, ma è dedicata a una persona che tocca tutti i punti critici della carrozzeria…”.
Gli artigiani sono pure sostenibili, resilienti, attenti alla loro comunità. “Il rapporto con il territorio è sempre molto forte, lo dimostrano ad esempio lo straordinario rapporto casa-bottega e i distretti”, aggiunge l’autore. Una sostenibilità economica, sociale e ambientale.

Fumagalli, per difendere questo mondo virtuoso, nel suo libro, avanza tre proposte, tre riforme indispensabili: quella della Pubblica amministrazione, perché la burocrazia penalizza soprattutto le piccolo e e micro imprese, quella fiscale e quella della giustizia civile.

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