L'appello

Confcommercio Como: "Green pass? Per l'estate vale 4 miliardi, ora fate presto"

Si chiede che in cima alle priorità del Governo venga messo il via libera agli spostamenti e un piano di sostegno all’intero comparto turistico

Confcommercio Como: "Green pass? Per l'estate vale 4 miliardi, ora fate presto"
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“Il ‘green pass’ per i viaggi è fondamentale anche per il turismo lombardo: se non si fa in fretta rischiamo di compromettere l’estate". Questo è l’appello del Presidente degli Albergatori di Confcommercio Como Roberto Cassani affinché si definiscano velocemente le modalità per far ripartire il turismo, anche attraverso il cosiddetto green pass allo studio del Governo e, su scala internazionale, dell’Unione Europea.

Confcommercio: "Green pass? Per l'estate vale 4 miliardi, ora fate presto"

Una sollecitazione che si accompagna alla richiesta di accelerare con le riaperture in sicurezza. "Allo stato attuale – rilevano gli uffici di Confcommercio Como - senza aperitivo e cena, le città si svuotano alle 18. Riaprire nel rispetto dei protocolli bar e ristoranti, oltre che di estrema importanza per la vita sociale delle nostre città, significa garantire ricadute a cascata per tutte le altre categorie del commercio. E sul tema degli spazi all’aperto resta l’allarme: anche in Lombardia un pubblico esercizio su due è senza dehor: quelle del 26 aprile, nelle modalità annunciate, rischiano quindi di essere riaperture quasi solo di facciata che porteranno, tra l’altro, a profonde discriminazioni all’interno delle stesse categorie".

Il tema del green pass per consentire gli spostamenti anche in vista dell’estate è sostanziale per Cassani “E’ chiaro che in una situazione non ancora del tutto ristabilita non torneremo a numeri paragonabili a quelli pre Covid ma occorre fare tutto il possibile per consentire l’arrivo in sicurezza del maggior numero di turisti. Che sia il green pass o un’autocertificazione per gli spostamenti nazionali tra regioni rosse e arancioni, basta che si faccia in fretta”.

Un comparto, quello del turismo, piegato da un anno e due mesi di emergenza sanitaria. “Un disastro – prosegue Cassani - raccontato dai numeri: la maggior parte delle strutture ricettive chiuse da mesi, fatturati crollati di oltre il 50% e tassi di occupazione delle camere bassi per le strutture rimaste aperte. Per non parlare della crisi dei grandi hub aeroportuali e dell’indotto”. Per questo, in cima alle priorità, devono esserci il via libera agli spostamenti e un piano di sostegno all’intero comparto turistico: “Ci sono Paesi che hanno già dato il via ad una campagna senza esclusione di colpi per assicurarsi una fetta di nostri potenziali turisti. Non c’è un minuto da perdere” conclude Cassani

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