Economia: su cosa conviene investire nel 2021?

Economia: su cosa conviene investire nel 2021?
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Quello dell'economia è forse uno dei settori maggiormente rivoluzionati dalle nuove tecnologie. Oggi infatti sono diversi i settori dove è possibile investire al punto che è diventato impossibile farlo senza seguire tutti gli aggiornamenti di settore su come investire oggi di riviste specializzate.

Il 2021 rappresenta per molti l'anno della svolta dopo mesi di difficoltà.  Il terreno sembra essere fertile in particolare per gli investimenti più flessibili come quelli tramite CFD, che permettono di beneficiare -a differenza dell’investimento tradizionale- sia dai rialzi che dai ribassi.

Dal punto di vista internazionale il consiglio è di tenere in considerazione alcune aziende che potrebbero portare numerosi benefici in questo nuovo anno. Paypal, ad esempio, si appresta ad affrontare il 2021 con un'ottica particolare. Nel corso dello scorso anno l’azienda americana, leader nel settore dei pagamenti online, ha introdotto diversi cambiamenti, primo tra tutte la possibilità di utilizzare anche le criptovalute. Inoltre, si è lanciata nel mondo e-commerce tramite la nuova piattaforma “Paypal Commerce Platform”. Riteniamo che questi investimenti porteranno i loro frutti anche durante l’anno 2021.

Stesso discorso per SAP, un'azienda del listino DAX30 operante nel settore del software gestionale, incentrata in particolare su sistemi di supervisione delle risorse aziendali (magazzino, vendite, contabilità, gestione del personale) e dei rapporti con la clientela (CRM – Customer Relationship Management).

L’azienda tedesca ha subito un brusco tracollo nelle quotazioni ad ottobre 2020 (-21%); il management prevede una ripresa conservativa per la prima parte dell’anno. Tutto dipenderà molto dal fatto che il settore industria e manifattura riesca a portarsi dietro anche le aziende del terzo e quarto settore. Va detto che il core business di SAP è incentrato su soluzioni software di livello enterprise, a differenza di aziende quali Microsoft e Amazon la cui offerta è articolata su più livelli e comprende una gamma di servizi rivolti anche al settore retail ed alla piccola e media impresa.

I mercati italiani

Particolare attenzione meritano alcuni mercati italiani che guardano con estremo ottimismo a questo 2021. Per gli esperti è fondamentale restare sempre aggiornati sui mercati italiani per avere un quadro della situazione chiaro su come muoversi e dove investire.

Parliamo ad esempio di Mediobanca che costituisce una solida realtà in Italia sin dal secondo dopoguerra, sempre protagonista nel circuito del credito negli ultimi 70 anni. La banca è strettamente correlata alle maggiori operazioni delle primarie banche italiane attraverso i canali di corporate banking e private banking. Un tassello su cui investire nel panorama degli istituti di credito in primis italiani ma anche in Europa, in cui sono presenti numerose sedi.

Mediobanca, rispetto ad altri titoli del settore, rimane uno tra i più volatili e pertanto ben si presta all’operatività tramite CFD. Pur presentando un evidente correlazione con l’indice FTSEMIB, ci sono tutti i presupposti perché segua il trend positivo in atto da giugno 2020. Tendenza agevolata peraltro anche dalle misure di supporto che Unione Europea e BCE introdurranno per sostenere il comparto bancario per i primi mesi dell’anno. Il suo ruolo da protagonista continuerà nell’ottica di una richiesta da parte degli organi europei di dare sicurezza e trasparenza al settore creditizio italiano.

Occhio anche a Stellantis di cui si parlava già negli scorsi anni. Secondo Carlos Tavares, già amministratore delegato di Psa e che ora ricopre la nuova carica all’interno di Stellantis (quella di presidente è andata a John Elkann), già nei prossimi quattro anni il gruppo Stellantis sarà in grado di generare 25 miliardi di euro di valore, grazie a sinergie che “non sono solo risparmi ma permettono di generare fatturato”, come ha dichiarato in occasione della prima conferenza stampa della neonata casa automobilistica.

Dopo l’Opas lanciata da Intesa Sanpaolo su Ubi Banca, che si è conclusa con il successo di Ca’ de Sass, l’intero comparto è in fermento. Così, mentre Banco Bpm e Bper Banca continuano a corteggiarsi, seppur mantenendo un profilo basso (ma gli esperti continuano comunque a ritenere che i due istituti possano convolare a nozze entro il primo semestre del 2021), l’attenzione si catalizza attorno a Unicredit, unico colosso, agli occhi del governo, a poter fari carico del fardello Monte dei Paschi.

in rialzo, nonostante il crollo dei mercati di marzo, di oltre il 52% dall’inizio dell’anno, la casa farmaceutica piemontese ha fin da subito battuto la strada del suo core business, ovvero i test molecolari per rilevare la presenza del virus nell’organismo.

E non è un caso che, il 9 novembre – giorno dell’annuncio del vaccino Pfizer – le quotazioni Diasorin siano crollate: il mercato aveva già iniziato a prezzare il conseguente calo dei test, che rappresentano circa il 30% dei ricavi della società. E, in effetti, nei primi nove mesi del 2020, i ricavi dalla produzione di test molecolari sono balzati del 243%, equivalenti a oltre 158 milioni di euro, raccolti per lo più in Nord America e solo in volume minore in Europa.

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