Giovani custodi del restauro: lo IED comasco punto di riferimento nella formazione

Nella Sala bianca del Sociale esperti di restauro e di insegnamento.

Giovani custodi del restauro: lo IED comasco punto di riferimento nella formazione
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La città di Como, e in particolare l’Accademia di Belle Arti Aldo Galli, punto di riferimento per l’insegnamento del restauro.

Allo IED di Como un convegno sulla formazione dei restauratori

Si svolge venerdì 31 maggio nella Sala Bianca del Teatro Sociale, dalle 9.30 alle 16.30, “Il Cantiere della formazione: esperienze di restauro nelle Accademie di Belle Arti” che intende presentare ricerche teorico-applicative, case-history e approfondimenti sul tema della metodologia dell’insegnamento e del processo di apprendimento delle discipline culturali, scientifiche, laboratoriali e progettuali che caratterizzano il percorso formativo di restauro.

Un incontro a cui parteciperanno e daranno il loro contributo i maggiori esperti di restauro delle scuole italiane. Interverranno Giovanna Cassese, coordinamento gruppo di lavoro delle Scuole di Restauro delle Accademie di Belle Arti accreditate, Giuseppe Gaeta, direzione Accademia di Belle Arti di Napoli, Elena Luzzani e Federica Colombani, restauratori e coordinatori presso Accademia di Belle Arti Aldo Galli, Roberto Bestetti, restauratore, docente presso Accademia di Belle Arti Aldo Galli, Ilaria Perticucci, restauratore e conservatore, Paola Zini, direzione IED Torino e Igor Zanti, direzione IED Firenze. Un evento che vanta, oltre al patrocinio del comune di Como, anche quello del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca.

“La tradizione italiana nel campo del restauro ha una storia lunga e importante - dichiara Davide Alesina Maietti, direttore dell’Accademia di Belle Arti Aldo Galli - Il motivo è evidente: il nostro immenso patrimonio artistico ci ha da sempre ‘obbligati’ a prendere coscienza del valore e della fragilità delle opere che ci circondano e quindi a sviluppare approcci e metodi di conservazione e restauro dei beni culturali efficaci, all'avanguardia, che nascono da una riflessione profonda e da una progettualità precisa”. E prosegue: “Questo ha generato la nascita di una tradizione anche nella formazione dei restauratori, una ‘scuola italiana’ che è ancora oggi riconoscibile e stimata. Vogliamo approfondire questo punto: cosa vuol dire oggi preparare e formare un restauratore?”.

Proprio per questo motivo l’appuntamento è aperto a tutti, non solo agli studenti ma anche a professori, restauratori e a chiunque abbia il piacere di conoscere la scienza e la tecnica del “prendersi cura” del nostro patrimonio artistico.

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