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Infermieri e dipendenti della sanità privata in sciopero: "Eroi oggi ma senza contratto da 14 anni" VIDEO

Sono circa 2500 i lavoratori del settore in provincia di Como.

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Infermieri, Oss e dipendenti della sanità privata sono in sciopero oggi, 16 settembre 2020, in tutta Italia. A Como presidio davanti alla sede di Confindustria Como.

Infermieri e dipendenti della sanità privata in sciopero

Sono circa 2500 i dipendenti della sanità privata in provincia di Como. Sono infermieri, Oss e dipendenti amministrativi del Valduce di Como, del Fatebenefratelli di Erba, ma anche di Villa Aprica e dell'ospedale di Gravedona nonché della miriade di Rsa sul territorio.

Al centro della mobilitazione, c’è la mancata sottoscrizione definitiva, da parte delle controparti, ovvero Aiop (Associazione Italiana Ospedalità Privata) e Aris (Associazione Religiosa Istituti Socio-Sanitari), della pre-intesa raggiunta il 10 giugno scorso sul rinnovo del contratto. Dopo 3 anni di trattative e 14 anni di assenza di rinnovo contrattuale, si era giunti alla sottoscrizione di un testo di contratto collettivo nazionale condiviso dalle delegazioni trattanti, datoriali e sindacali.

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"Loro collegano il rinnovo del contratto per i dipendenti con i rimborsi pubblici che stanno attendendo - spiega Nunziò Praticò della Cisl - ma nel frattempo in questi 14 anni li hanno presi. Inoltre non è mai successo che con una pre-intesa poi non si giunga alla firma".

"Il rinnovo del contratto oggi è un simbolo - sottolinea Umberto Colombo della Cgil - Questi lavoratori sono stati decisivi per trovare soluzioni nel periodo del Covid, hanno aiutato a uscire dalla crisi e ora non si concede loro un diritto fondamentale: non solo il rinnovo a livello economico ma anche condizioni di lavoro adeguate. Chiediamo al presidente di Confindustria Como Manoukian che si faccia portavoce con le aziende".

"Condividiamo la battaglia con i pazienti e gli utenti. Sono la nostra forza. Dobbiamo fare una protesta forte e decisa con volantini e striscioni ma anche su Whatsapp dove i datori di lavoro non possono stracciare i volantini" aggiungono dalla Uil.

Le sigle sindacali concludono: "Il periodo storico vi ha riconosciuto come fondamentali e indispensabili. La vera essenza è uscita dall'altra parte: in un periodo di tale difficoltà hanno voluto chiedere nuovi margini di profitto".

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