Mancanza di personale nel settore turistico, Filcams: "Tante dimissioni volontarie e vertenze per violazioni delle normative contrattuali"
"Serve una corretta retribuzione dello straordinario senza forfettizzazioni al ribasso che penalizzano i dipendenti".
Anche quest’anno le aziende del settore turistico lamentano mancanza di personale, additando tra le cause anche il reddito di cittadinanza e più in generale gli aiuti statali, oltre a una narrazione da parte di quotidiani e personaggi pubblici legata a una scarsa disponibilità al sacrificio da parte dei giovani. "Come Filcams vogliamo provare a dare un contributo alla discussione che, al di là degli stereotipi, merita una riflessione molto più ampia".
Mancanza di personale nel settore turistico, Filcams: "Tante dimissioni volontarie e vertenze per violazioni delle normative contrattuali"
"Assistiamo a continue richieste di personale da parte degli operatori – commenta Fabrizio Cavalli, segretario Filcams Cgil Como - ma mai come quest’anno registriamo domande di dimissioni volontarie da parte dei dipendenti del settore. Inoltre, ci arrivano richieste di vertenze per violazione delle normative contrattuali e/o per assunzioni non regolari con lavoro nero o più spesso grigio. Quindi con contratto part time, ma lavoro full time".
"Il lavoro nel settore turistico, sia alberghiero sia ristorazione, è sicuramente impegnativo e richiede sacrifici, con lavoro in turni spezzati, lavoro serale, nei weekend e nei festivi. Come ben sappiamo si conosce l’orario d’inizio, ma non quello di fine turno", fanno notare.
Quali iniziative si possono mettere in campo?
"Il rispetto dei contratti – continua Cavalli - riguarda in primo luogo la regolarità dell’assunzione, con particolare riferimento al lavoro grigio: troppo spesso si lavora per 6 giorni pieni alla settimana e non 5 giornate e mezza. Inoltre, l’orario di 40 ore viene spesso superato, in particolare nella ristorazione, già al quarto giorno di lavoro. Serve una corretta retribuzione dello straordinario senza forfettizzazioni al ribasso che penalizzano i dipendenti, il corretto inquadramento contrattuale, e magari una contrattazione aziendale o territoriale che tenga conto dell’andamento del settore e redistribuisca la ricchezza prodotta con così grande sforzo anche ai dipendenti.
Per quanto riguarda i servizi sul territorio, ci riferiamo a un aspetto in più, ma altrettanto importante per dare man forte ai lavoratori stagionali: pensiamo in particolare ai servizi alla persona, cioè il welfare pubblico o integrato con centri estivi per i figli, per non gravare sulla famiglia o sul proprio reddito, mentre si è al lavoro, così come ai servizi di trasporto pubblico per garantire il tragitto casa lavoro, oltre a servizi sanitari con orari adeguati agli impegni stagionali".
E in aggiunta: "Come Filcams siamo da anni impegnati a fornire assistenza ai lavoratori stagionali del lago e ne raccogliamo le esigenze e le richieste. Siamo per un tavolo provinciale con le parti datoriali e la pubblica amministrazione per provare a fare una trattativa che comprenda i temi sopra riportati, oltre ad alcuni altri che possono contribuire al miglioramento della situazione e che brevemente elenchiamo:
rendere attrattivo il nostro territorio e il suo ambito lavorativo per attirare personale da altre parti d’Italia e del mondo;
formazione adeguata e percorsi scolastici pensati per offrire percorsi di carriera all’interno del settore;
formazione fuori stagione con esperienze in altre realtà, finalizzate alla crescita professionale;
destagionalizzazione per garantire un reddito maggiore e più duraturo, ed evitare la fuoriuscita di personale in cerca di stabilità, ben consapevoli che i ritmi di lavoro spesso richiesti non sarebbero compatibili con un ulteriore allungamento della stagione;
politiche abitative per garantire possibilità di alloggio a prezzi equi".