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Metalmeccanica stabile, la presidente Costantini: "E' emergenza per l'assenza di profili tecnici"

Ordini e fatturato si mantenegono sui livelli dell'ultima annalisi

Metalmeccanica stabile, la presidente Costantini: "E' emergenza per l'assenza di profili tecnici"
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Sono stati presentati i risultati dell’Indagine congiunturale di Federmeccanica sull’Industria Metalmeccanica e Meccatronica, giunta alla sua 166esima edizione.

Metalmeccanica stabile, la presidente Costantini: "E' emergenza per l'assenza di profili tecnici"

“L’indagine congiunturale elaborata dal nostro ufficio studi rileva un dato di sostanziale stabilità per le nostre imprese metalmeccaniche che, alla luce del leggero calo della domanda estera, va considerato positivamente. Proseguono gli investimenti in macchinari, nonostante i costi energetici, pur essendo in calo rispetto ai picchi dell’immediato post pandemia, hanno ancora un ruolo importante nella contrazione dei margini delle nostre imprese - ha commentato Serena Costantini, presidente del Gruppo Metalmeccanici di Confindustria Como - Il rallentamento della corsa dell’inflazione registrato proprio in questi giorni sia in Italia che in Germania e Francia, offre qualche speranza in più".

"Al di là dei dati, però resta un’emergenza sulla quale mondo della formazione e imprese devono unire le forze: continuano a mancare i profili che servono alle imprese. Non si trovano i profili tecnici tradizionali né quelli avanzati - ha aggiunto la presidente - Per questo è importante investire sugli ITS: Confindustria Como, infatti, sta supportando con ogni mezzo l’ITS Meccatronica organizzato presso la Magistri Cumacini, che si appresta a lanciare una nuova campagna di iscrizioni per il primo anno dopo che quella dello scorso anno, con 22 iscritti, tra i quali mi fa piacere evidenziare la presenza anche di componenti femminili in mestieri tradizionalmente frequentati da ragazzi, è stata un successo e si avvia alla partenza del secondo anno”.

I dati dell'analisi di Confindustria Como

Le aziende metalmeccaniche comasche hanno mostrato una situazione congiunturale rispetto a questo inizio anno, principalmente orientata alla stabilità, in linea con gli altri settori merceologici.  Gli ordini sul mercato domestico sono considerati stabili da quasi quattro realtà su dieci (38,5%) mentre in diminuzione dalla medesima quota di aziende (38,5%) e in aumento dal 23%. La domanda estera si mantiene sui livelli di stabilità per un terzo delle imprese (33,3%), è in diminuzione per il 41,7% mentre è in espansione per il rimanente 25%. L’attività produttiva risulta stabile per il 58,3%, in crescita per il 25% mentre in diminuzione per il 16,7%.

Il tasso medio di utilizzo degli impianti si attesta in marzo a quota 73,3%, un poco al di sotto di quanto registrato per la precedente edizione dell’Osservatorio congiunturale (76,8% a novembre 2022). Tra le realtà comasche non si riscontrano particolari differenze nell’impiego della capacità produttiva né suddividendo le imprese in base alla dimensione, né distinguendole sulla base dell’attività.

Il fatturato evidenzia una maggior incidenza di giudizi di aumento rispetto a quelli di diminuzione sia per quanto riguarda il mercato italiano, sia per le esportazioni. Le vendite in Italia sono considerate in crescita per un’azienda su tre (30,8%), stabili per il 46,1%
mentre in rallentamento per il 23,1%. Il fatturato estero si mantiene sui livelli identici a quello domestico.

Sul versante previsionale per l’andamento del business per i prossimi mesi il 53,8% delle imprese comunica stabilità, dinamica che viene rafforzata anche dal sostanziale bilanciamento tra le ipotesi di aumento (23,1%) e di rallentamento (23,1%) che assumono entità simili.
L’orizzonte temporale di visibilità sul portafoglio ordini consente la pianificazione delle attività per alcuni mesi per l’80% mentre risulta limitato a poche settimane per il 20%, nessuna impressa segnala ordini superiori al trimestre.

Le difficoltà inerenti all’approvvigionamento delle materie prime che le realtà comasche avevano ampiamente segnalato nel corso degli scorsi Osservatori sono riscontrabili anche in questo inizio anno, ma con risvolti meno marcati sulle aziende. Con riferimento ai costi di acquisto dei materiali e dei componenti necessari a realizzare l’attività, sono stati comunicati aumenti dal 15,4% del campione (il dato allo scorso novembre 2022 era pari al 70,4%).

Per quanto concerne le criticità di approvvigionamento il 15,4% rivela un’estensione delle tempistiche necessarie a ricevere le merci (era il 55,6% a fine 2022) mentre il 7,7% segnala la fornitura di quantità di materiali inferiori al fabbisogno (era il 27,8% a fine 2022). La combinazione dei diversi elementi fin qui indicati con gli ancora elevati prezzi dell’energia elettrica e del gas ha causato, anche in questo primo trimestre, distorsioni sulla gestione dell’attività per alcune aziende causando ad un terzo del campione una contrazione dei margini di profitto, mentre solo il 7,7% segnala una riduzione delle attività aziendali o un posticipo degli investimenti. Questo dato ha una valenza importante perché significa che la quasi totalità delle aziende metalmeccaniche, il 92,3%, non ha dovuto ridimensionare gli investimenti o l’attività.

I giudizi espressi dalle aziende comasche rispetto al loro rapporto con gli Istituti di credito, valutati sulla base dell’evoluzione delle condizioni praticate, tracciano un quadro di diffusa stabilità, così come indicato dall’83,3% del campione. Da notare che, in caso di pareri di variazione, è riscontrabile solo il peggioramento, comunicato dal 16,7% delle imprese.

Per quanto riguarda la valutazione della liquidità aziendale, il 46,2% delle realtà di Como ritiene il proprio quadro nella norma, il 38,5% esprime soddisfazione mentre per solo il 15,4% la situazione è considerata migliorabile. L’occupazione delle aziende comasche risulta caratterizzata principalmente dalla conservazione dei livelli in questo primo trimestre; l’84,6% non rileva variazioni rispetto alla fine del 2022. Le aspettative per lo scenario occupazionale dei prossimi mesi confermano sostanzialmente quanto rilevato in questo trimestre; il 100% degli intervistati esprime ipotesi di stabilità.

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