Ogni tre giorni l'Unione europea lancia un'allerta alimentare per riso d'importazione contaminato
Nell'82% dei casi si tratta di prodotto proveniente da Pakistan e India. Il presidente dell'ENR: «La situazione sta diventando intollerabile»

Le continue allerte per la presenza di agrofarmaci non autorizzati nell'Unione europea in alcuni lotti di riso provenienti dall'estero destano preoccupazione tra i consumatori e gli operatori del settore. L'ultimo richiamo del Ministero della Salute è proprio dei giorni scorsi e riguarda un lotto di riso basmati segnalato per la presenza di pesticidi oltre i limiti di legge.
Secondo quanto risulta dal portale del Sistema di allerta rapido per alimenti e mangimi dell'Ue (noto con l'acronimo inglese RASFF), nel primo semestre del 2025 le allerte relative al riso sono state 66, più di una ogni tre giorni. Va ricordato che alla fine del 2024 le allerte erano ben 191, un valore record! Una situazione che potrebbe ripetersi anche quest'anno se non addirittura peggiorare.
Come di conseguenza Pakistan e India sono, di gran lunga, le origini più presenti nel portale e, messe insieme, rappresentano l'82% del totale delle allerte, rispettivamente con 29 e 25 notifiche, che supera il precedente livello record (77%) registrato nel 2024.
«E' una situazione che sta diventando intollerabile – denuncia il presidente dell'Ente Nazionale Risi, Natalia Bobba – Non possiamo continuare a subire una situazione che ci vede seriamente penalizzati. Queste operazioni avvengono senza reciprocità e l'assenza di regole penalizza il mercato ei nostri operatori. Il mercato europeo deve essere aperto solo ai prodotti ottenuti nel rispetto delle norme a cui anche noi siamo tenuti in materia di sicurezza alimentare, protezione dell'ambiente e tutela del lavoro».