Olimpiadi invernali 2026: le imprese sostengono a un’unica voce la candidatura di Lombardia e Veneto
"La bandiera che ‘sfilerebbe’ non è, infatti, quella di Lombardia e Veneto, ma dell’Italia".
Il mondo delle imprese delle due regioni fa quadrato, obiettivo le Olimpiadi invernali 2026.
Meta le Olimpiadi invernali 2026
“Le imprese dei territori della ‘Grande Milano’ e di Belluno, preso atto che l’unica candidatura nazionale rimasta per le prossime Olimpiadi invernali è quella di Lombardia e Veneto, la sostengono a una sola voce. Due regioni virtuose che hanno dimostrato di avere ottime capacità di impresa e investimenti. Due aree che, seppur distanti geograficamente, hanno molto in comune: hanno un forte tessuto manifatturiero di qualità e innovativo (Belluno ha la sua punta d’eccellenza nell’occhialeria mentre Milano coniuga manifatturiero e servizi innovativi propri della knowledge economy); entrambi sono territori ad alta intensità industriale (a Belluno operano ben 7 imprese ogni 100 abitanti, a Milano sono 10 rispetto a una media italiana di 4,5); tutti e due, infine, sono territori dinamici, tanto che in entrambe le aree il tasso di occupazione sfiora il 70% rispetto a una media italiana di 58%.”
Così Carlo Bonomi, Presidente di Assolombarda, e Luca Barbini, Presidente di Confindustria Belluno Dolomiti.
Il Governo faccia la sua parte
“Siamo pronti, dunque, a metterci in gioco affinché questa grande manifestazione possa essere un moltiplicatore di attrattività non solo per i nostri territori ma per l’intero Paese. La bandiera che ‘sfilerebbe’ non è, infatti, quella di Lombardia e Veneto, ma dell’Italia: siamo quindi sicuri che il Governo farà la sua parte, come la faranno anche le imprese.”