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Post Covid, enti no profit a rischio: parte il corso per imparare a gestire un’efficace campagna di raccolta fondi

E' organizzato da Fondazione Provinciale della Comunità Comasca onlus, Fondazione Italia per il dono onlus e l’Università degli Studi dell’Insubria.

Post Covid, enti no profit a rischio: parte il corso per imparare a gestire un’efficace campagna di raccolta fondi
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Fondazione Provinciale della Comunità Comasca onlus, Fondazione Italia per il dono onlus (F.I.Do), e il Master per Promotori del dono dell’Università degli Studi dell’Insubria lanciano l’iniziativa “Impariamo a Pescare” a favore degli enti non profit la cui sostenibilità è a rischio a seguito della crisi sanitaria. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di sostenere gli enti non profit grazie ad un percorso formativo che fornisca anche gli strumenti che permettano loro di accedere a nuove forme di entrata attraverso la promozione del dono.

Post Covid, enti no profit a rischio

L’emergenza sanitaria infatti, a causa della sospensione dei progetti e della mancata erogazione di servizi, ha determinato una diminuzione e in alcuni casi l’azzeramento delle entrate per circa il 50% degli enti non profit.ù

“Non pochi enti non profit - commenta Stefano Zamagni, Presidente della Pontificia Accademia per le Scienze Sociali e Presidente Onorario di F.I.Do - si trovano oggi in particolari difficoltà per la mancanza di risorse. In circostanze del genere, il dono si rivela un efficace aiuto, ma, spesso, tali enti non sono strutturati per mobilitare donazioni. Abbiamo pensato così che se non siamo in grado di offrire loro pesci potevamo però insegnare loro a pescare”.

Un supporto che prevede, quindi, un percorso e degli strumenti attraverso cui aiutare il terzo settore a sollecitare le donazioni da parte dei cittadini, in modo trasparente, sicuro e fiscalmente vantaggioso. Con questo spirito nasce la collaborazione tra Fondazione Italia per il dono, Fondazione Provinciale della Comunità Comasca e il Master per Promotori del Dono che hanno messo in campo le proprie competenze per offrire gratuitamente a 100 organizzazioni la propria infrastruttura e gli strumenti per gestire un’efficace campagna di raccolta fondi natalizia.

Parte il corso per imparare a gestire un’efficace campagna di raccolta fondi

Un percorso diviso in 4 incontri che permetterà di comprendere i caposaldi di una campagna di successo: la Mappa delle relazioni e tabella dei range guidato da Guya Raco, Consulente in Fundraising; Storia, immagini e video per imparare a costruire messaggi verbali e visivi efficaci condotto dal regista Paolo Lipari; La Richiesta in cui Marianna Martinoni, fundraiser, approfondirà come individuare lo strumento o la combinazione di strumenti da utilizzare per richiedere la donazione; La piattaforma di crowdfunding guidato da Simone Giarratana, CEO e CO-Founder di Kudu, per capire come utilizzare al meglio lo strumento.

Alla pagina https://master.perildono.it/impariamo-a-pescare/ è possibile iscriversi all’evento di presentazione che si terrà l’8 settembre alle ore 17.00 in videoconferenza alla fine del quale sarà possibile presentare la propria candidatura per essere selezionati tra i 100 enti che prenderanno parte al progetto.

Gli enti che operano in provincia di Como potranno contare sull’assistenza di Fondazione Comasca e usufruire gratuitamente della piattaforma di raccolta fondi, la quale permette ai donatori di utilizzare le più diverse modalità di pagamento e garantisce un beneficio fiscale che può andare dal 30 sino a quasi il 50% dell’importo donato, indipendentemente dalla natura fiscale dell’ente beneficiario. Chi invece non opera in provincia di Como potrà utilizzare gli strumenti messi a disposizione da F.I.Do. Tutto ciò sarà preceduto da un percorso didattico curato dai docenti del Master che aiuteranno gli enti a strutturare la loro campagna.

Il dono, che ha rappresentato un elemento decisivo durante il periodo di emergenza per sostenere gli Ospedali e tutti coloro che hanno lottato in prima linea, può rappresentare per gli enti la leva attraverso cui permettere ai cittadini di contribuire al bene comune e, nel contempo, garantirsi nuove entrate. L’iniziativa ha trovato il plauso di Assif, l’associazione dei fundraiser italiani, la quale ha già dato il suo patrocinio.

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