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Smart working in crescita, ma servono connessioni veloci

Per fronteggiare l’emergenza Coronavirus anche le aziende più conservatrici hanno adottato questa pratica vantaggiosa, ma con il Piano Banda Ultralarga a che punto siamo?

Smart working in crescita, ma servono connessioni veloci
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Lo smart working è una risorsa, in grado di generare una serie di benefici per lavoratori e aziende. Nelle ultime settimane inoltre si è rivelato un ottimo alleato per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Tant’è che anche le aziende più conservatrici e le istituzioni pubbliche hanno scelto di adottare modalità di lavoro flessibili per limitare il diffondersi dell’epidemia. Alla base dello smart working ci deve però essere la possibilità di fruire di connessioni veloci a banda larga e ultralarga. Soltanto così i vantaggi del “lavoro agile” saranno concreti e saranno garantiti elevati standard di produttività.

Smart working, un fenomeno in crescita

Facciamo un passo indietro. Andiamo ad osservare i numeri forniti dall’Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano. Il telelavoro è un fenomeno in crescita e nel 2019 gli smart worker sono stati più di 570mila. Paragonando i dati con il 2018 si evidenzia un aumento del numero di piccole e medie imprese che hanno implementato i progetti di lavoro smart. Va detto però che sono soprattutto le grandi imprese a favorire il telelavoro, nonostante appunto anche nelle Piccole Medie Imprese i numeri inizino ad essere rilevanti. Di fronte a tutto ciò una domanda assume ancora più importanza: a che punto siamo con il Piano Banda Ultralarga?

Lo stato della digitalizzazione italiana

Oggi il 58% delle abitazioni private gode di un segnale a banda larga, il che significa connessioni fino a 30 Mbps. Il 12% invece è raggiunto dalla connessione a banda ultralarga in fibra ottica, arrivando a velocità massime di 100 Mbps. Entro la fine del prossimo anno (2021) il Piano prevede che il 100% delle abitazioni potrà disporre di reti in banda larga e il 50% di quelle in banda ultralarga. Ed è proprio qui che si inserisce la collaborazione di Vodafone con attori pubblici e imprese private: l’obiettivo è sviluppare una rete in fibra ottica performante e affidabile. E in parallelo, con l’Unione Nazionale dei Comuni e delle Comunità Montane sta lavorando per potenziare le connessioni Fixed Wireless. Niente cavi fisici ma onde radio utilizzate per fornire un collegamento stabile e veloce nelle zone più complesse da raggiungere.

Lavorare ovunque quali vantaggi comporta?

Iniziamo da un concetto cruciale: chi lavora in smart working fa segnare tassi di produttività più alti. E allo stesso tempo anche di soddisfazione, generando dunque ripercussioni positive nel rapporto con l’azienda. I benefici sono dunque per i lavoratori e per le imprese (meno assenteismo, minori costi di gestione), ma si riversano anche sulle comunità, popolate da individui meno stressati e più soddisfatti. Il singolo ha la possibilità di gestire in modo migliore il proprio tempo, creando un rapporto maggiormente efficace fra obiettivi professionali e vita privata. Ritorniamo quindi al punto di partenza: servono connessioni stabili, veloci ed efficienti, come proposto da Vodafone con le sue soluzioni Fibra per partita IVA. In sostanza la partita dello smart working è aperta, chi partecipa vince.

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