Un biofertilizzante che aiuta le piante, l’ambiente e le tasche degli agricoltori
Nutrevo Quantic Evolution, l’innovativa soluzione ideata da un gruppo di professionisti amici per rendere le produzioni più sostenibili

La sostenibilità ambientale, accompagnata da quella economica, passa anche nel modo con cui coltiviamo i nostri prodotti agricoli. Per aiutare le piante a crescere e dare frutti si sono sempre utilizzati degli aiuti, come i fertilizzanti, per lo più chimici. Ma, oggi, grazie anche all’evoluzione tecnologica, è possibile essere più green anche in questo ambito. ColtiviAmo vi racconta, infatti, la storia di un sistema innovativo di fertilizzazione che permette sia una maggiore attenzione all’ambiente che alle spese degli agricoltori.
In una puntata del programma in onda su Telecity potrete conoscere questa start up innovativa, Nutrevo Quantic Evolution, nata dalla lunga amicizia di alcuni professionisti che hanno voluto mettersi in gioco e hanno realizzato concretamente un’idea davvero rivoluzionaria. I protagonisti sono Mauro Anarratone, Gianluca Burchi, Roberto Ercolani, Mario Guerrieri, Maurizio Lupi e Vittorio Osella. E quello che hanno creato è un fertilizzante che, grazie all’utilizzo di microorganismi, riesce a favorire lo sviluppo della pianta e a difenderla da malattie, aiutandola a crescere anche in situazioni di siccità.
Nutrevo aiuta le piante, l’ambiente e le tasche degli agricoltori
Da dove nasce l’idea di questo prodotto?
"L’idea di questo progetto nasce dall’esigenza degli agricoltori di continuare a coltivare con profitto nonostante le problematiche economico-ambientali, il cambiamento climatico e l’esigenza di ridurre il consumo di acqua ed energia e l’uso di inquinanti chimici (antiparassitari e fertilizzanti). Lo scopo è quello di rendere il sistema produttivo agricolo più sostenibile sia dal punto di vista economico che ambientale".
E quindi avete deciso di dar vita a una start up?
"La nostra start up nasce dall’incontro di importanti competenze nel campo dell’imprenditoria agricola, dell’agronomia, della microbiologia e della ricerca. La nostra esperienza più che ventennale nel settore agricolo, sia produttivo che imprenditoriale, e nella messa a punto di prodotti biofertilizzanti microbiologicamente attivi viene ora indirizzata nella valutazione della reale applicabilità delle soluzioni innovative intraprese. Anche se abbiamo dovuto affrontare diverse problematiche, a partire dalla poca propensione all’innovazione da parte degli agricoltori italiani, delusi dopo anni di redditi sempre più ridotti. Per esperienza, all’estero si riesce ad innovare con più facilità".

Come funzionano i vostri prodotti?
"Uno dei nostri prodotti è Nutrevo Crop Evo Q. La sua principale caratteristica è quella di dare nutrimenti in modo naturale: fissare azoto dall’atmosfera per mezzo di batteri azotofissatori, liberare il fosforo legato al terreno e indisponibile per le piante per mezzo di altri batteri specifici e fornire altri microelementi essenziali per la crescita, sempre in modo naturale e non chimicamente. E, infine, proteggere le piante dalle malattie fungine e batteriche, per mezzo di molecole antistress come la betaina ed estratti vegetali, attraverso un’azione preventiva che le rende più tolleranti agli stress biotici (causati da organismi viventi, come funghi, batteri, parassiti, virus, insetti o piante infestanti) e abiotici (come temperature estreme, siccità, carenze di nutrienti o inondazioni). Inoltre, il prodotto rafforza l’apparato radicale delle piante rendendolo capace di raggiungere volumi più ampi di terreno e, quindi, di riuscire a trovare acqua nei periodi di carenza. Inoltre, il prodotto fornisce un nutrimento costante nel tempo alla vegetazione, senza quei picchi di alimentazione eccessivi a cui succedono lunghi periodi di carenza nutritiva, come avviene normalmente nella fertilizzazione, evitando l’accrescimento troppo veloce delle cellule, con conseguente stiramento e assottigliamento delle pareti cellulari che le rendono meno resistenti agli attacchi fungini".
Nutrevo è quindi un sistema vantaggioso in condizioni di scarsità d’acqua?
"Oltre a una pronta risposta agli attacchi dei patogeni, il prodotto aumenta la capacità di resilienza delle piante verso carenza idrica e temperature elevate. Inizialmente il prodotto era rivolto a ottimizzare le esigenze idriche delle piante proprio nei vigneti: il prodotto ha subito mostrato la capacità di stimolare lo sviluppo dell’apparato radicale delle piante, rendendolo capace di esplorare un maggior volume di terreno e quindi di assorbire acqua nei periodi di carenza, per cui è stato in seguito perfezionato e adattato all’utilizzo anche di altre colture".
Oltre ai vigneti, in quali altre tipologie di colture è applicabile?
"In Italia abbiamo testato il prodotto su colture estensive come frumento, mais, girasole, soia e barbabietola da zucchero, su colture intensive (orticole e floricole) e su prati. Sulle colture in pieno campo annuali il nostro prodotto, utilizzato in sostituzione dei fertilizzanti e degli antiparassitari chimici, ha determinato livelli produttivi comparabili con le coltivazioni tradizionali e addirittura, nelle annate particolarmente siccitose (come nel 2022 e 2023), le colture trattate con Nutrevo Crop Evo Q hanno avuto la meglio con rese produttive superiori. In colture foraggere in Centro Italia, i campi trattati hanno realizzato due sfalci in più rispetto a quelli trattati in modo tradizionale in presenza di scarsità di precipitazioni. Stessi risultati su soia e girasole".
Avete avuto anche importanti sperimentazioni all’estero.
"In Ucraina, nel 2024, il grano concimato con Nutrevo Crop Evo Q ha registrato un bilancio economico pressoché uguale alle colture tradizionali, mentre in girasole e mais nei campi trattati si è ottenuta una maggior produzione e un profitto netto più elevato. In Ecuador, infine, il prodotto ha dato ottimi risultati su avena, lattuga, patata e rosa. Alla luce di questi risultati, in collaborazione con la Universidad Tecnica del Norte di Ibarra si sta avviando anche un progetto di natura ecologico-ambientale per la copertura dei semi di specie protette e in via di estinzione da distribuire con droni in zone da rivegetare in seguito a frane o incendi".
Tutto questo implica un risparmio economico per gli agricoltori?
"Si ha un risparmio economico per la minor quantità di fertilizzanti per alimentare le colture e di pesticidi per curare le piante, per la riduzione dei passaggi in campo con i mezzi agricoli e, infine, anche relativamente ai costi per i prodotti da stoccare in azienda. Ogni euro risparmiato per l’agricoltore è un euro guadagnato! Inoltre, c’è sempre l’incognita del clima, con temporali sempre più intensi e devastanti che rendono a volte problematico l’ingresso delle macchine in campo".