Ancora cambi di partito in Consiglio comunale a Como: due passaggi in Fratelli d'Italia

I Fratelli hanno "cannibalizzato" il partito degli azzurri: Patera e Pettignano passano a nuove casacche.

Pubblicato: 19 Novembre 2018 22:27

In un Consiglio comunale a Como ancora cambi di partito tra i consiglieri di maggioranza. Questa sera, lunedì 19 novembre, altri due passaggi verso Fratelli d'Italia.

Consiglio comunale a Como: Forza Italia "cannibalizzato" dai Fratelli

Era già stato annunciato in occasione delle scorse sedute il passaggio nel gruppo misto di Antonella Patera, estremamente critica nei confronti del suo ex partito, Forza Italia, definito "ombra di se stesso". Con lei nel gruppo misto la scorsa settimana anche Antonio Tufano, ex capogruppo di Forza Italia in Consiglio. Oggi un nuovo annuncio. Proprio come ha fatto mesi fa Matteo Ferretti, anche la Patera è planata in Fratelli d'Italia. Resta nel misto Tufano mentre, non proprio a sorpresa, il "rinnovato " assessore Pettignano passa ai Fratelli.

Il rinominato assessore Pettignano ha infatti spiegato: "Ringrazio il sindaco per la fiducia nella mia persona. Indipendentemente dalla mia collocazione politica, il mio impegno è di rispondere alle esigenze dei cittadini. Grazie alla collega Patera per il sostegno e al gruppo di Fratelli d'Italia che ha apprezzato il mio lavoro di quest'anno. Impegno che è lontano da interessi o giochi interessi politici".

L'attacco di Tufano al nuovo capogruppo Cenetiempo

Durante gli interventi preliminari ha preso la parola Antonio Tufano che ha fatto un pesante attacco al suo ormai ex partito Forza Italia e in particolare nei confronti del nuovo capogruppo Enrico Cenetiempo, non presente in aula come tutti i forzisti ad eccezione della presidente Anna Veronelli. "Mi sorprende che in tutta questa vicenda, l'attacco finale all'assessore Pettignano per costringerlo alle dimissioni sia arrivato da Cenetiempo, che siede in consiglio perché Pettignano è assessore". L'ex assessore forzista infatti, entrando in Giunta, ha liberato il suo posto di consigliere che è andato al primo dei non eletti, Cenetiempo appunto.

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