Contributi disabilità il Consiglio regionale approva la mozione Pd

Il consigliere regionale del Pd vuole chiedere di rivederee la delibera regionale n. 2720.

Contributi disabilità il Consiglio regionale approva la mozione Pd
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Il consigliere regionale del Pd Angelo Orsenigo chiede di rivedere la delibera regionale n. 2720.con cui la regione peggiorava le misure dedicate ai disabili gravissimi.

Angelo Orsenigo (PD): "Approvata la nostra mozione: Regione dovrà fare marcia indietro"

“L’approvazione della nostra mozione in consiglio regionale è importantissima per tante famiglie che si trovavano a dover fare i conti con il pesantissimo taglio della Giunta leghista. L’assemblea ha fatto la sua parte e ha sconfessato la linea dell’assessore Bolognini, ma soprattutto ha ribadito che le persone disabili e le loro famiglie meritano rispetto. Ora vigileremo che la Giunta regionale dia loro le risposte che si attendono”, lo dichiara Angelo Orsenigo dopo l’approvazione a voto segreto (36 sì e 32 no) della mozione dem che chiede di rivedere la delibera regionale n. 2720, approvata l’antivigilia di Natale, con cui la Regione modificava in senso peggiorativo le misure dedicate ai disabili gravissimi, come già denunciato da Orsenigo stesso.

Ora, con l’approvazione della mozione del Pd, la Giunta dovrà ripristinare almeno le condizioni precedenti. La delibera contestata, approvata il 23 di dicembre, prendeva atto dell’aumento delle risorse stanziate dal Governo per le politiche regionali in favore dei disabili (da 71 a 91 milioni per il 2020), "ma al contrario di quanto ci si aspetterebbe - scrive il Pd - modificava in senso peggiorativo le misure dedicate ai disabili gravissimi (misura B1) a partire dal mese di febbraio 2020: veniva per la prima volta introdotta una soglia di reddito Isee di 50mila euro per la percezione del contributo (65mila in caso il beneficiario sia minorenne) e veniva abbassato il contributo minimo mensile da 600 a 400 euro. La quota aggiuntiva di 500 euro in caso di assunzione di un caregiver era invece vincolata ad un orario settimanale di servizio non inferiore alle 40 ore, con la conseguenza che chi ne aveva bisogno per un tempo più limitato non avrebbe avuto diritto a questa parte di contributo. Si consideri che il contributo complessivo era di 1100 euro a prescindere dalle ore di assistenza contrattate".

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