Aumento tariffe Trenord, Orsenigo (PD): "Servizio scadente, costi scaricati su famiglie, studenti e lavoratori"
"Incredibile come l’azienda, con tutti quei ritardi e quelle cancellazioni, possa ottenere dalla Regione il rinnovo del contratto senza gara per altri dieci anni"
“Sui biglietti dei treni regionali è scattata la “tassa Fontana”: l’aumento del 4% di biglietti e abbonamenti del trasporto ferroviario. Si alzano i prezzi ma quand'è che avremo un innalzamento degli standard di qualità del servizio?”.
Questa la domanda che si pone il consigliere regionale del Partito Democratico, Angelo Orsenigo, commentando l’aumento delle tariffe del trasporto ferroviario regionale entrate in vigore l’1 settembre.
"Il secondo aumento in tredici mesi"
“A settembre 2023 Regione Lombardia ci rifila il danno e la beffa: scarica il peso degli aumenti sui lavoratori e sugli studenti e sulle loro famiglie ma i disagi dei pendolari negli ultimi anni sono addirittura aumentati, come testimoniano le 160 linee a bonus del 2022 e l’aumento spropositato delle penali dovute da Trenord per i disservizi.
Incredibile come l’azienda, con tutti quei ritardi e quelle cancellazioni, possa ottenere dalla Regione il rinnovo del contratto senza gara per altri dieci anni, un aumento dei contributi regionali di quasi il 20% e, appunto, il secondo aumento delle tariffe in tredici mesi.
Altro tema su cui Regione Lombardia deve attivarsi con il Governo Meloni: la gestione della rete ferroviaria e del suo ammodernamento. Poco meno della metà dei 2.070 chilometri di rete ferroviaria lombarda (su cui circolano 2.200 treni al giorno) è infatti ancora a binario unico. Ciò significa che i treni devono viaggiare in alternanza e se c’è un guasto o un problema le conseguenze si moltiplicano, oltre alla gestione di centinaia di passaggi a livello - problema ben noto anche a Como.
Investimenti seri sul trasporto pubblico locale, sulla sua affidabilità e puntualità, e tariffe sostenibili e abbordabili sono la vera leva per una transizione ecologica a misura di cittadino. Tutto ciò non è chiaro all'assessore Lucente e al Presidente Fontana. Questi, nel 2018, chiedeva ai pendolari lombardi di "avere pazienza". Sono passati cinque anni di disservizi e disagi. La pazienza è finita” conclude il consigliere lariano.