la grande ferita della città

Bonifica Ticosa, gara d'appalto vinta da un gruppo sardo: scavi fino a 2 metri di profondità in cerca dell'amianto

Il sindaco: "Voglio vedere quel posto ripulito perché la priorità é la salute e per poter pensare al futuro dell'area".

Bonifica Ticosa, gara d'appalto vinta da un gruppo sardo: scavi fino a 2 metri di profondità in cerca dell'amianto
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L'appalto relativo alla realizzazione dei lavori di bonifica delle terre nella cella 3 dell'area ex Ticosa è stato aggiudicato dal raggruppamento temporaneo d'impresa composto dalle società Eco.Ste.Ma, con sede a Villasor, in provincia di Cagliari, e Ecoserdiana, con sede a Cagliari città, con un ribasso del 27% sull'importo posto a base di gara di 4.111.331,67 euro. Ad annunciarlo questo mattina, mercoledì 23 dicembre 2020, è stato il sindaco di Como Mario Landriscina unitamente all'assessore all'Ambiente Marco Galli.

Approvato progetto di bonifica ex Ticosa

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"Tra le ferite che segnano la città é una delle più datate e importanti - ha esordito il primo cittadino - Quello di oggi è un altro passo importante dopo la fine del contenzioso economico tra le parti che si era creato con Multi. E' un passo per restituire alla comunità una parte della città dal valore storico importante, per ciò che quell'area ha rappresentato per l'economia di Como. Finalmente libera per il futuro da ogni possibilità di inficiarne le prospettive. Andiamo a ripulire una terra piena di veleni e poi non ci saranno più scuse per non affrontare il futuro di quell'area".

Gli ha fatto eco l'assessore alla partita Marco Galli: "Una volta ripulita di quell'area si potrà fare ciò che si vuole. Ci riferiamo al tratteggiato rosso (nella mappa, Ndr) vicino alla Santarella. Erano 7 le società che si sono presentate alla gara d'appalto e il lavoro degli uffici per verificare le proposte arrivate è stato molto lungo ma alla fine abbiamo individuato questa società italiana e speriamo di iniziare presto".

Ha quindi aggiunto il sindaco: "Bisogna sottolineare il valore economico complessivo di oltre 5milioni di euro, una cifra che la città si accolla ma che ci dà una prospettiva. Vogliamo che li si possa realizzare qualsiasi cosa. Avremmo potuto congelare quella zona ma non ci é sembrato giusto. Non volevamo tenere in pancia quella limitazione, non avremmo tenuto un comportamento da buon padre di famiglia".

"I tossici in quel terreno sono da trattare con grande attenzione e rispetto - ha spiegato il sindaco riferendosi in particolar modo all'amianto nel terreno - Si é fatta una scelta di grande cautela sull'organizzazione interna dell'area di cantiere".

Ci saranno infatti camion, ai quali verranno lavate le ruote ogni volta che usciranno dal perimetro del cantiere, che caricheranno i residui tossici sigillati e li porteranno in una discarica apposita per questo tipo di rifiuti speciali in Sardegna. Gli scavi andranno in profondità nel terreno, fino a 2 metri, per assicurarsi che tutto quanto è presente venga rimosso. Si parla di circa 8mila metri cubi di terreno contaminato da smaltire.

I tempi? "Il cronoprogramma prevede 15 mesi per il completamento del cantiere - ha sottolineato Marco Galli - Siamo stati larghi per evitare problemi. Siamo in fase di individuazione delle figure per la direzione lavori che verrà affidata entro fine anno. Si partirà con i primi mesi del 2021".

"Voglio vedere quel posto ripulito perché la priorità é la salute - ha concluso il sindaco - Oggi quel terreno non costituisce alcun pericolo ma vogliamo avere la possibilità di poter realizzare qualsiasi progetto su quell'area senza limitazioni".

Stephanie Barone

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