Caos su Ticosa in Consiglio comunale: autogol della maggioranza

Tutti lo sapevano, la serata sarebbe stata lunga e il Consiglio doveva prolungarsi fino a tarda notte. Invece al momento di votare l'oltranza non c'era il numero legale dei presenti.

Caos su Ticosa in Consiglio comunale: autogol della maggioranza
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Doveva essere la grande serata che, dopo quasi 15 anni, avrebbe risolto il contenzioso con Multi sull'area ex Ticosa. Si è trasformata invece in un (altro) clamoroso autogol della maggioranza, già reduce dall'affossamento della delibera sulla Stazione unica appaltante.

Questione Ticosa in Consiglio comunale: l'emendamento dell'ultimo minuto

Come ampiamente annunciato quella di ieri, giovedì 19 luglio, in Consiglio comunale doveva essere la serata sulla questione Ticosa. Sul tavolo c'era infatti la delibera, già approvata in Giunta, per chiudere il contenzioso con Multi. La proposta del gruppo che avrebbe dovuto riqualificare l'area dove sorgeva la nota azienda comasca è quella di chiudere ogni pretesa di risarcimento (sia da parte del Comune che da parte di Multi) con l'impegno di lasciare all'Amministrazione i 450mila euro di caparra che all'epoca Multi verso nelle casse comunali. Una mossa presentata all'Amministrazione all'inizio dell'anno mentre in Consiglio di Stato la questione è al vaglio.

"L'approvazione di questa delibera ci farebbe tornare al punto di partenza, con qualche anno di ritardo certo, ma senza vertenze legali. Ci permetterebbe quindi di tornare a pensare al futuro dell'area Ticosa" ha spiegato nel suo intervento preliminare l'assessore alla partita Marco Butti. La fine dell'intervento dell'assessore ha però spiazzato tutti e cambiato le carte in tavola. La delibera originale infatti prevedeva una revoca delle precedenti delibere sull'argomento, datate febbraio 2005, maggio 2005 e luglio 2010. La stessa giunta invece ha presentato un emendamento che le renda inefficaci. Un cambio in corsa che ha fatto sorgere molti dubbi nei rappresentanti delle minoranze.

Marco Butti in aula

Lo scivolone dell'oltranza

Subito dopo la presentazione della delibera, come ovvio, sono state moltissime le domande e i chiarimenti richiesti dalle minoranze. Così la seduta è stata sospesa per un'ora, durante la quale i tecnici hanno preparato le risposte. Quindi la ripresa della discussione poco prima delle 23. Poco prima della mezzanotte l'inaspettato scivolone. Come ampiamente annunciato è stata chiesta l'oltranza, ovvero il proseguimento della seduta oltre la mezzanotte. Quindi il capogruppo di Fratelli d'Italia ha chiesto di metterla ai voti. Un rapido calcolo dei presenti ha portato tutte le minoranze a uscire dall'aula. Al momento della conta non c'era il numero legale per approvarla: erano infatti solo 16 i presenti della maggioranza. Erano assenti Tufano, Borghi, Ferretti e ha dare il colpo di grazia l'assenza temporanea in quel momento di Enrico Cenetiempo. La questione quindi rimane aperta e la discussione, con voto annesso, è rimandata alla seduta di lunedì 23 luglio.

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