Carenza medici di base, la proposta Dem: "Incentivi per spazi e personale a chi copre le zone carenti"
Orsenigo: "Nel Comasco mancano 64 medici".
“A Como mancano 64 medici di base e, come nel resto della Lombardia, è emergenza. Ma la Regione invece che intervenire incolpa il Governo centrale. Meno male che il centrodestra ha accettato la nostra proposta”, lo dice Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd, dopo che in Aula prima sono state votate due mozioni abbinate sul tema, della Lega e del M5s, e una del Pd stesso, bocciata dalla maggioranza, e poi, nei giorni scorsi, un ordine del giorno dei dem sempre sul tema.
Carenza medici di base, la proposta Dem
“La nostra proposta, accolta dall’Aula, chiede di incentivare i medici di medicina generale a coprire gli ambiti territoriali carenti da almeno 6 mesi concedendo per i primi 5 anni spazi pubblici in concessione gratuita da utilizzare come studio e rimborsando fino all'80% delle spese sostenute per l'assunzione di personale infermieristico e amministrativo – spiega Orsenigo –. Inoltre, prevede di incrementare il numero delle borse per il corso di formazione per i medici di base e di innalzare l’importo delle stesse borse equiparandolo a quello previsto per la specializzazione ospedaliera”.
Una prima risposta non tanto all’istituzione quanto ai pazienti lombardi “e comaschi che vogliono la certezza di essere assistiti in maniera efficiente sul territorio, specie nelle aree più logisticamente complesse e remote della nostra provincia, come le zone montuose o le valli dove la medicina di prossimità è fondamentale”, aggiunge il consigliere dem.
Secondo il Gruppo regionale del Pd “la Regione potrebbe fare molto di più e da subito per risolvere la cronica carenza di medici di base. Invece, in occasione della discussione delle mozioni, Lega e centrodestra si sono limitati a chiedere al Governo di accorciare i tempi di formazione, quando già Palazzo Lombardia potrebbe farlo da solo – prosegue Orsenigo –. Inoltre, chiedevano di aumentare i posti nelle facoltà di medicina e nelle scuole di specializzazione, ma non si preoccupavano di riattivare sul tema il tavolo avviato in passato con i rettori lombardi. L’unico provvedimento che la Giunta Fontana ha saputo chiedere e che ha ottenuto è stato di aumentare il numero degli assistiti fino a 2000, affibbiando ai medici un ulteriore carico di lavoro non dignitoso per la professione e assolutamente svantaggioso per i pazienti. Eppure la pandemia avrebbe dovuto insegnare molto…”.