Consiglio provinciale: l'insediamento di Bongiasca grazie al centrodestra

Ieri sera, mercoledì 13 novembre, si è tenuta la prima seduta dopo le elezioni del presidente della Provincia.

Consiglio provinciale: l'insediamento di Bongiasca grazie al centrodestra
Pubblicato:

Nella serata di ieri, 13 novembre, si è tenuta la prima seduta del Consiglio provinciale di Como dopo le elezioni del presidente della Provincia che si sono tenute alla fine di ottobre. E le sorprese non sono mancate.

Consiglio provinciale

Continuano le sorprese grazie alla politica provinciale. A Villa Saporiti infatti ieri era convocata la seduta del Consiglio per ufficializzare l'insediamento del nuovo presidente della Provincia di Como, Fiorenzo Bongiasca. Seduta che però è stata possibile grazie ai rappresentanti del centrodestra, la minoranza in Consiglio. Senza di loro infatti non ci sarebbe stato il numero legale per garantire l'assemblea in quanto erano assenti due rappresentanti del centrosinistra. Uno dei quali era paradossalmente lo stesso Bongiasca non perché non presente in aula bensì perché diventato Presidente deve essere sostituito nel ruolo di consigliere. "Per senso di responsabilità verso le istituzioni siamo rimasti in aula - ha commentato il consigliere di centrodestra Dario Lucca - E abbiamo convalidato l'elezione all'unanimità". All'ordine del giorno anche il giuramento del Presidente e alcune sue comunicazioni.

Il discorso integrale d'insediamento del presidente Bongiasca

"Innanzitutto un saluto a tutti i consiglieri presenti.

Iniziamo oggi un cammino che sono convinto porterà buoni risultati per il territorio  e per i nostri concittadini nel nome dei quali abbiamo ricevuto il mandato che esercitiamo. Un ringraziamento particolare alla Presidente  Maria Rita  Livio con la quale ho condiviso questi anni di intenso lavoro e con la quale è nata una sincera amicizia. Grazie, naturalmente, di cuore  a coloro che mi hanno votato e che cercherò di non deludere anche se io voglio essere un Presidente che rappresenti tutti.

In queste settimane di campagna elettorale ho sentito, alcuni, parlare della Provincia come di un’istituzione inutile, di cui importa poco ormai alla gente.  Non sono assolutamente d’a ccordo. Non fosse altro per il carico di storia  che le nostre Province portano con sé.

In particolare credo che - come rappresentanti di questo territorio - dobbiamo essere orgogliosi della storia  della nostra Provincia che è una delle più antiche d’Italia. Anzi, la Provincia di Como fu istituita già nel 1786 dall’imperatore Giuseppe II (del Sacro Romano Impero) ed è, poi, stata fra le 59 Province originarie del regno d’Italia nel 1860.

Non solo, per molti anni è stata una delle Province più grandi d’Italia, prima che venissero scorporati i territori che sono andati a costituire le province di Varese prima e di Lecco, poi.

Insomma dobbiamo essere fieri di quello che rappresentiamo. Proprio oggi, dopo aver salito lo scalone centrale, sono entrato nel grande atrio dove sono incisi sul marmo i nomi di tutti i Presidenti della nostra Provincia. Ebbene, leggendoli mi sono un po’ emozionato e ho sentito addosso tutta la responsabilità di un incarico che debbo e voglio svolgere nel migliore dei modi.  Anzi, se mi consentite, che dobbiamo e vogliamo svolgere nel migliore dei modi. E’ un impegno che prendo di fronte alla popolazione comasca sottolineando che Presidenza e Consiglio devono lavorare costruttivamente. Insieme.

Personalmente ho in mente un tipo di lavoro che si svolga su due piani.

Su un primo piano, molto concreto, intendo dare continuità al lavoro svolto in questi anni con la Presidente Livio cercando di migliorare sempre più la qualità e l’efficienza dei nostri servizi. In altre parole dobbiamo fare di necessità virtù e continuare a svolgere il nostro lavoro utilizzando i non molti mezzi a disposizione con impegno e competenza, dando ai cittadini quante più risposte positive ci è possibile, dimostrando, così, giorno per giorno, che la Provincia è un ente che lavora bene.

In questo potremo certamente contare sul contributo determinante dei dipendenti che so, in grandissima parte, essere orgogliosi  di lavorare per questa istituzione così antica. Un esempio, che voglio sottolineare,  di "bene operare"  concreto da parte della Provincia è costituito dalla cosiddetta SAP, la Stazione Unica Appaltante Provinciale, un servizio che supporta comuni  ed  altri enti locali interessati per l'acquisizione di lavori, servizi e forniture in regime di appalto o concessione. In particolare la SAP predispone la necessaria documentazione amministrativa e gestisce tutte le fasi dell'appalto, dalla procedura di selezione del contraente fino agli obblighi di pubblicità e di trasparenza, aiutando in queste incombenze molti comuni.

È un servizio che mi risulta molto apprezzato da tanti  sindaci e credo che rappresenti un modello di funzioni che la Provincia deve sempre più potenziare. La Provincia a supporto dei Comuni, è un concetto che mi piace ribadire ancora una volta.

I giornalisti in questi giorni mi hanno chiesto le priorità che abbiamo in mente. Le priorità, in fondo, le conosciamo, a cominciare dalla variante della Tremezzina, opera strategica non solo per i  Laghèe; ma non mi va oggi di  fare la lista della spesa. Sarebbe poco serio. Entreremo, volta per volta,  nel merito delle questioni che affronteremo tutte, una per una. Tutto, però, a tempo debito.

Oltre che sul piano concreto, quotidiano, intendo, però, muovermi anche su un altro piano, un piano che qualcuno potrebbe definire da "libro dei sogni". Personalmente, però, sono convinto che, innanzitutto,  i sogni ci aiutino a vivere meglio e, in più, qualche volta finiscano per avverarsi. Se ci si crede davvero.

Ecco, in quest’ottica, a me piacerebbe dar vita ad un vero e proprio movimento d’opinione per chiedere un ampliamento delle competenze delle Province e, ovviamente, delle risorse ad esse connesse. Del resto come nel passato abbiamo assistito ad un ridimensionamento delle deleghe assegnate alle Province, così oggi i tempi potrebbero essere maturi per ripensare il ruolo del nostro ente e costruire una strategia condivisa con i Comuni che miri a rivalutare il “peso” politico e amministrativo delle Province. Portando ad un loro “Rinascimento”.

Non a caso, in campagna elettorale, ho lanciato la proposta - che intendo mantenere  - di una grande riunione costituente a cui siano invitati tutti i sindaci e i consiglieri dei comuni del nostro territorio. Lo scopo è proprio quello di  scrivere un manifesto per il rilancio delle Province, oggi troppo mortificate dall’attuale legislazione.

Insieme potremo costruire una proposta  nella quale coinvolgere anche le altre Province Lombarde e Italiane per dar forza alle nostre richieste. Una proposta per chiedere al Governo centrale di ripensare le funzioni e, ovviamente, anche le risorse a disposizione delle Province. Non dimentichiamo che la stessa Lega, che oggi ricopre un ruolo importante di governo, ha sempre  avuto grande considerazione delle Province, un’istituzione certamente più vicina ai cittadini di quanto non siano le Regioni.

Sia chiaro non abbiamo nessuna pretesa di gigantismo o di fare una battaglia solo perché ora ci troviamo noi qui. Reputiamo, invece, giusto e opportuno che la Provincia possa svolgere un ruolo più incisivo sul territorio, soprattutto riguardo ad alcuni precisi settori, rispetto ai quali è doveroso da parte nostra rivendicare poteri pi ù ampi.

S cuole, strade, controllo del territorio e, io dico, anche turismo sono competenze che costituiscono il naturale ambito d’interesse della Provincia perché rappresentano materie che si sviluppano, proprio nell’ambito del  perimetro, per così dire, sottoposto al nostro controllo.

Da sempre la Provincia ha assicurato, in particolare, la cura e il buon funzionamento della rete stradale  e di molte scuole del territorio. Ed è ciò che vogliamo continuare a fare e, anzi, farlo ogni giorno sempre  meglio.

Per centrare questo obiettivo, però occorrono impegno, idee e risorse: umane ed economiche.  Allora io chiedo al nostro personale, che ringrazio per come svolge il proprio lavoro, di impegnarsi ogni giorno di più, di essere ogni giorno di più orgoglioso di questo ente che sovrintende ad uno dei luoghi più belli del mondo, ma chiedo anche al governo nazionale e al governo regionale di metterci nelle condizioni di poter svolgere il nostro lavoro nel migliore dei modi.

Lo stesso discorso vale anche per il controllo del territorio che, ritengo, debba essere in maggior misura delegato ai nostri uffici, i quali - rispetto alla Regione - hanno sicuramente una maggiore conoscenza e affinità rispetto alle realtà nelle quali operano; non solo, gli stessi comuni, specie quelli montani vedono nel Pirellone e in Milano un “palazzo della politica” non meno distante di Roma.

Dare più competenze alla Provincia, quindi, sarebbe anche un modo - ne sono convinto - per  diminuire un po’  la distanza e la disaffezione  da parte del cittadino verso le istituzioni.

Un discorso a parte merita il turismo.  Certamente c’è bisogno di una visione d’insieme a livello regionale e nazionale, tuttavia anche la Provincia dovrebbe avere voce in capitolo sulla promozione del nostro splendido territorio, sia partecipando alle iniziative di maggior respiro, sia con iniziative proprie.

In particolare non possiamo nasconderci che il Lago di Como, da sempre amato in tutto il mondo,  stia vivendo in questi ultimi anni un autentico boom, con benefiche ricadute sulla nostra economia. Si tratta di un trend importante per il nostro futuro che ha bisogno di essere consolidato  e reso strutturale. Servono, quindi, interventi ad hoc, mirati sulla nostra realtà e gestiti  direttamente sul campo. In questo senso un maggiore coinvolgimento della Provincia nella tutela del Lario e della sua vita quotidiana è non solo auspicabile ma doveroso: un processo di coinvolgimento  che si estrinseca anche, ad esempio, con la partecipazione al Consorzio dell’Adda, così come alla gestione della Navigazione Laghi.

Sono battaglie che sappiamo difficili ma sulle quali proveremo ad adoperarci con tenacia e tutto l’entusiasmo di cui siamo capaci.

Infine - non voglio dimenticarlo - senza avere dirette competenze credo che la Provincia debba avere la possibilità di far sentire la propria voce, ossia la voce dei nostri Comuni e dei nostri cittadini, anche sui tavoli istituzionali di altri settori, a cominciar dalla sanità, quanto meno in funzione di controllo rispetto alle scelte che vengono prese a livello regionale.

Insomma La Provincia che ho in mente è un’istituzione che si muova in continuità con il recente passato, puntando, però, ad una crescita continua e, possibilmente, ad un ulteriore salto di qualità.  Per questo ci permettiamo di alzare un po’ la voce sperando che, lassù, qualcuno ci ami (come recitava il titolo di un vecchio film) e, soprattutto ami i nostri cittadini nell’i nteresse dei quali  svolgiamo il nostro compito. Cosa che tutti noi facciamo con grande passione e - permettetemi di sottolinearlo - con assoluto spirito di volontariato! "

TORNA ALLA HOME E GUARDA TUTTE LE ALTRE NOTIZIE IN MENU

Seguici sui nostri canali