Crisi Whirlpool, lo stabilimento di Napoli chiude. "Porte aperte in Lombardia e a Varese"
L'appello del consigliere leghista: "Se l'azienda ha deciso di chiudere Napoli, venga a Varese".
Crisi Whirlpool, il consigliere regionale della Lega Marco Colombo (Lega): “Se abbandonano Napoli, restino almeno in Italia. In Lombardia pronti a fare la nostra parte”.
Crisi Whirlpool, lavoratori a casa
Alla fine non sono bastati finanziamenti pubblici, tavoli di crisi, promesse. Lo stabilimento Whirlpool di Napoli chiuderà i battenti il primo novembre, lasciando a casa 412 dipendenti. Un fallimento totale delle trattative iniziate a maggio col Governo Conte I e seguite dall’allora ministro allo Sviluppo Economico Luigi Di Maio. Una doccia fredda arrivata martedì con una nota dell’azienda che fa sapere di prendere “atto con grande rammarico della mancata disponibilità da parte del Governo a discutere il progetto di riconversione del sito”, ovvero la cessione dello stabilimento campano alla società svizzera Prs. Una cessione che, secondo Whirlpool, “rappresenterebbe l’unica soluzione in grado di garantire la salvaguardia occupazionale e la sostenibilità nel lungo periodo dello stabilimento”. Nessun’altra scelta quindi se non chiudere, dato che l’attuale ministro al Mise Stefano Patuanelli considera la vendita “una cessione verso l’ignoto”.
“Whirlpool venga a Varese”
Ed è qui che si inserisce il consigliere lombardo della Lega Marco Colombo. “Se Whirlpool Emea ha ribadito che l’Italia è strategica, dimostri di crederci fino in fondo continuando ad investire nel nostro Paese. Se hanno deciso di cessare la produzione nel sito di Napoli e non intendono tornare indietro sulla decisione, portino la produzione nella provincia di Varese, così da farla rimanere almeno in Italia. Gli amministratori del territorio sono pronti a fare la loro parte per sostenere una strategia di questo tipo”.
Il Governo ha fallito, ci pensa la Lombardia
“Il Governo giallo-rosso ha fallito nella trattativa con la società – spiega Colombo – l’esito dell’impegno del Conte bis è che l’azienda cesserà ogni attività a Napoli dal 1 novembre. Quello che noi possiamo fare è cercare di contenere l’ennesimo disastro del Governo Conte bis e pensare al bene del territorio da noi amministrato, la Lombardia”.
“Nessuna competizione con Napoli”
Nessuna rinascita dell’orgoglio padano e del dualismo Nord-Sud: “La laboriosa Lombardia già si è dimostrata adatta ad ospitare siti produttivi e già ospita un insediamento Whirlpool. Non c’è nessuna volontà di mettersi in competizione con Napoli – conclude Colombo – anzi siamo vicini ai lavoratori, colpiti in questo caso dall’incapacità del Governo Conte bis di saper portare avanti azioni a loro tutela. Non siamo noi al governo, quello che possiamo fare è, operando all’interno dei confini della regione da noi amministrata, cercare di limitare i danni, offrendo un’alternativa all’abbandono da parte di Whirlpool Emea dell’Italia”.
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