L'intervista

Dalla sconfitta alle Regionali alle primarie, Orsenigo: "Io sostengo la linea Bonaccini"

"Abbiamo perso. La gente non ha premiato le proposte del Partito democratico"

Dalla sconfitta alle Regionali alle primarie, Orsenigo: "Io sostengo la linea Bonaccini"
Pubblicato:
Aggiornato:
Angelo Orsenigo, riconfermato consigliere regionale del Pd, analizza l’esito delle urne, critica la scelta del Terzo polo e apre nuovi scenari.

Dalla sconfitta alle Regionali alle primarie, Orsenigo: "Io sostengo la linea Bonaccini"

Territorio è la parola da cui ripartire, dopo la sconfitta. Angelo Orsenigo, rieletto consigliere regionale con 5.453 preferenze, si sofferma non tanto sulla soddisfazione personale ma sulla battaglia persa dal suo partito. Pd nettamente battuto dal centrodestra. L’esito delle Elezioni regionali non ammette sconti. Queste le parole di Orsenigo

"Abbiamo perso. La gente non ha premiato le proposte del Partito democratico"

Perché?

"Speravamo che gli elettori scegliessero il cambiamento. I problemi, le disfunzioni rimangono: sanità, trasporti. Regione Lombardia su questi problemi non ha dato risposte. Col voto, considerando che tanti non hanno espresso le preferenze, possiamo dire che sia stato espresso dissenso nei confronti della maggioranza, ma al tempo stesso gli elettori non hanno scelto le proposte del Pd"

Come dovrà ripartire il partito, dopo l’ennesima sconfitta in Regione?

"Dai territori"

Cosa significa?

"Dove ci sono presenza strutturale e relazioni stabili, continuità di rapporti con i cittadini, i risultati li portiamo a casa.  Non ci si deve chiudere nel Palazzo - e questo vale sia per la minoranza che per la maggioranza - convinti di fare ottime cose. Serve stare tra la gente, anche quando capita di ascoltare  cose “non belle”..."

Fattibile?

"Sì. In sintesi, potremmo dire: meno inaugurazioni, più contatti reali con i cittadini"

Torniamo all’analisi del voto del 12 e del 13 febbraio: Partito democratico sconfitto, Terzo polo ancora più indietro. E’ possibile ipotizzare un futuro caratterizzato da un fronte compatto del centrosinistra?

"Le ultime Elezioni insegnano a tutti proprio questo: più il fronte è compatto, più l’alternativa è credibile di fronte ai cittadini. Il risultato, mi viene da dire “triste”, della Moratti deve far capire come e quanto sia necessario partire dalle idee e non dalle persone. Io, quindi, sono critico nei confronti della scelta regionale del Terzo polo, comunque mantengo la porta aperta se in futuro si vorrà davvero ripartire dalle idee e non dalle persone. Non serve focalizzarsi sui soggetti ma, sin dall’inizio, sui contenuti. Insistere su partiti leaderistici non serve a nulla..."

Più in generale, il Pd è a un punto di svolta: le primarie definiranno la nuova guida del partito. Lei chi appoggia?

"Bonaccini, perché sono più vicino alla sua linea. Sono andato a sentire anche Schlein: spero che il partito possa uscire più unito dalle primarie. Ci tengo a dire che io sono sempre stato fedele ai segretari eletti dal partito"

Il nuovo corso saprà parlare anche ai giovani?

"Quando dico che dobbiamo ripartire dai territori significa anche saper coinvolgere i giovani"

Seguici sui nostri canali