Dimissioni di massa: il Comune rischia il commissariamento
Lasciano quattro consiglieri di maggioranza: sempre più traballante il gruppo del sindaco.
La motivazione? Decisioni unilaterali e mancata comunicazione da parte del primo cittadino
Un gesto di coerenza e responsabilità
Hanno rassegnato ieri, martedì 7 gennaio, le dimissioni ben quattro consiglieri comunali di maggioranza ad Asso: Mirko Donadini Pina, Filippo Nava, Antonella Mazza e Francesco Caldera. Se a questi si va ad aggiungere Sonia Castelnuovo che si era allineata già da tempo con l'opposizione, è bene evidente che il gruppo del sindaco Tiziano Aceti è a rischio.
"Le nostre dimissioni rappresentano un gesto di coerenza e responsabilità, sia nei confronti di noi stessi sia verso la comunità che abbiamo sempre cercato di servire con dedizione", hanno dichiarato.
Potrebbero entrare in Consiglio comunale i consiglieri non eletti
Ora l'equilibrio già precario della maggioranza dipenderà dall'ingresso o meno in Consiglio dei consiglieri non eletti. Non facile sarà il futuro dell'Amministrazione assese: il sindaco, infatti, è riuscito a superare due mozioni di sfiducia e a breve si deciderà il destino del Comune che vede sempre più vicino il rischio di commissariamento.
Minato il rapporto professionale e fiduciario
"Con senso di responsabilità e trasparenza, desideriamo comunicare alla cittadinanza la nostra decisione irrevocabile di rassegnare le dimissioni dalla carica di consiglieri con effetto immediato. Durante il nostro mandato, abbiamo lavorato con impegno per garantire il proseguimento di opere e investimenti significativi, sempre nell’interesse della comunità assese. Abbiamo cercato di promuovere un metodo di lavoro basato sulla programmazione e sulla condivisione degli obiettivi, proprio per poter rispondere al meglio alle esigenze dei cittadini. Tuttavia, è diventato evidente che il frequente ricorso a decisioni unilaterali, accompagnato da una persistente mancanza di comunicazione da parte del sindaco, ha minato il rapporto professionale e fiduciario necessario per una collaborazione efficace. Riteniamo che questo approccio sia incompatibile con i principi fondamentali della pubblica Amministrazione, che richiede decisioni collegiali, una conoscenza approfondita delle materie
trattate e un dialogo costante tra tutte le parti coinvolte. Solo così è possibile garantire scelte consapevoli e rispettose delle responsabilità istituzionali".Foto 1 di 4Mirko Donadini Pina
Foto 2 di 4Filippo Nava
Foto 3 di 4Antonella Mazza
Foto 4 di 4Francesco Caldera