Elezioni 2018 il Pd all'opposizione attacca: "A differenza di chi ha vinto, abbiamo proposte concrete"
Non restano a guardare dopo la pesante sconfitta alle elezioni 2018 gli eletti al Parlamento e in Regione del Pd comasco: ecco le loro parole.
Non restano a guardare dopo la pesante sconfitta alle elezioni 2018 gli eletti al Parlamento e in Regione Lombardia del Pd comasco. Angelo Orsenigo, neoeletto consigliere in Regione Lombardia, e Chiara Braga che torna alla Camera fanno un'analisi di questa tornata elettorale.
Elezioni 2018: tempo di riflessioni per il Pd comasco
"È stata una sconfitta pesante perché pensavamo di avere meno punti di distacco dal candidato Fontana – ha detto Orsenigo, analizzando il voto regionale – Ora si aprirà una fase di riflessione sia sul livello regionale che nazionale, ma di riflesso anche su quello provinciale. C’è la necessita di un confronto e di un momento di discussione chiesto anche dagli iscritti.
Noi porteremo le istanze del territorio a tutti i livelli, in maniera coordinata e precisa. A differenza di chi ha vinto, abbiamo proposte concrete, chiare e realizzabili e se non ci sarà un cambio di passo, solleciteremo senza sosta la maggioranza sulle questioni su cui di fatto non sono arrivate risposte.
Ad esempio sulla sanità: l’ospedale di Menaggio per Fontana deve stare con Como, ma altri del centrodestra hanno detto il contrario. Poi, serve chiarezza sull’Ats Insubria, sulle scuole professionali, sul mondo del lavoro. A proposito del rapporto con il Canton Ticino, non c’è una chiara posizione di chi governerà la Lombardia verso i frontalieri".
LA COMPOSIZIONE DEL NUOVO CONSIGLIO REGIONALE
Altro tema su cui si è soffermato Orsenigo è quello dei trasporti, sul quale vuole fare fronte comune con Braga tra Regione e Parlamento. "Ci hanno promesso nuove carrozze, ma non abbiamo avuto risposte sulla manutenzione dei treni chiesta dai pendolari". E parla anche di quello lacuale; "Deve diventare di competenza regionale. E questa richiesta va portata avanti a livello statale dalla Regione".
Il lavoro in Parlamento
Per Chiara Braga “oggi si apre una fase nuova. Passiamo da una condizione in cui abbiamo governato per 5 anni, raccogliendo il Paese da una situazione al collasso, portando una crescita del Pil e nuovi investimenti, ma non siamo stati premiati dal risultato elettorale. E una fase nuova perché siamo in opposizione, ma a livello locale, di fatto, siamo gli unici rappresentanti della sinistra comasca, tanto a Roma quanto a Milano. Perciò la responsabilità è ancora maggiore. E lo è soprattutto verso quell’area, radicata sul territorio, che mi ha molto sostenuta e mi ha consentito di essere ancora una volta eletta”.
Rispetto, poi, ai temi, “sulla regionalizzazione del trasporto lacuale ne avevamo già ragionato con l’onorevole Mauro Guerra, ma dobbiamo anche riuscire a dare più voce ai comuni del lago sul tema della regolazione dei livelli delle acque. Adesso la Regione non ha più scuse e può trattare con un governo dello stesso colore politico. Spero, inoltre, che i rappresentanti territoriali del centrodestra siano attenti come io e Guerra lo siamo stati sulla Tremezzina. Ora va gestita la fase di appalto e accompagnata la realizzazione di un’opera tanto attesa. Poi, ci sono la tangenziale, la Pedemontana… Noi facciamo la nostra parte, ma aspettiamo dagli altri i gesti concreti”.
A dire il vero erano solo Bianchi e Dotti a sponsorizzare l'unione con L'ATS Valtellina ed ambedue sono stati sonoramente "trombati" quindi non torneranno più in Regione Lombardia. Che l'attuale governatore della Lombardia Fontana voglia riparare gli errori commessi da Maroni ci sembra cosa positiva e se anche la sinistra vorrà appoggiare la richiesta del territorio la cosa non potrà altro che renderci felici.