questioni amministrative

Il Difensore Civico Regionale dà ragione a Lucca: i consiglieri comunali devono avere accesso al protocollo informatico

Una decisione che sottolinea la trasparenza che le amministrazioni comunali devono avere nei confronti di tutti i consiglieri.

Il Difensore Civico Regionale dà ragione a Lucca: i consiglieri comunali devono avere accesso al protocollo informatico
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Battaglia vinta, anche se il risultato concreto è ancora da ottenere, per il consigliere comunale di Uniamo Grandate Dario Lucca. Il Difensore Civico Regionale, per conto del Governo, gli ha infatti dato ragione nel ricorso contro il Comune per la mancata possibilità di accesso al protocollo informatico dell'Ente.

Il Difensore Civico Regionale dà ragione a Lucca

Una partita che al grande pubblico può sicuramente dire poco ma che per decine di amministratori comunali e provinciali significa moltissimo. Una decisione che è una svolta per tutti i consiglieri comunali, soprattutto di minoranza, che quotidianamente devono combattere per poter accedere agli atti amministrativi con l'unico obiettivo di poter svolgere concretamente il ruolo che i cittadini hanno dato loro alle urne.

"Da un anno ho fatto richiesta al Comune di Grandate di poter avere le password per accedere al registro del protocollo generale al fine di poter esercitare la funzione di controllo anche da remoto, senza dover sempre gravare sugli uffici comunali - spiega il consigliere Dario Lucca - Non ho mai ricevuto risposta. Così tempo fa portai due mozioni in consiglio comunale per modificare il regolamento che inspiegabilmente sono state bocciate da tutto il consiglio, anche dall'altra minoranza. Ho deciso quindi di far valere la mia posizione davanti alla Presidenza del Consiglio dei Ministri che ha delegato la pratica per competenza al Difensore Civico Regionale".

I consiglieri comunali devono avere accesso al protocollo informatico

E proprio quest'ultimo nei giorni scorsi ha dato ragione al consigliere Lucca.

"È pacifico e più volte ribadito dalla giurisprudenza amministrativa che i consiglieri (comunali e provinciali) godano di un “diritto di accesso” e di un “diritto di informazione” specificamente disciplinati dall’art. 43 del d.lgs. n. 267 del 2000 (T.U. Enti locali) che riconosce loro il diritto di ottenere dagli Uffici tutte le notizie e le informazioni in loro possesso, utili all’espletamento del loro mandato - si legge nel documento del Difensore Civico Regionale inviato al sindaco Alberto Peverelli e per conoscenza a Dario Lucca - In relazione all’accesso al protocollo informatico comunale vi è copiosa giurisprudenza a sostegno della possibilità e, in talune circostanze, della doverosità, di garantire che il Consigliere Comunale possa poter espletare al meglio le sue funzioni anche accedendo al protocollo dell’ente".

Quindi conclude: "Sarebbe opportuno che l’Amministrazione consegnasse ai consiglieri comunali interessati l'account e la password per poter consultare il protocollo informatico, anche da remoto. Nel caso in cui quest'ultima modalità non fosse tecnicamente (per questioni di sicurezza), al momento, possibile, lo scrivente Ufficio, certo della disponibilità del Comune in oggetto nei confronti dei consiglieri in materia di accesso agli atti, invita il sindaco ad individuare spazio, tempi e modalità adeguati per soddisfare le loro richieste".

Una mozione per dare corso alle indicazioni

"Sono molto soddisfatto della decisione del Difensore Civico - commenta Lucca - e sono convinto che questo pronunciamento farà scuola anche in altri Comuni perché non è solo un mio diritto ma di tutti i consiglieri comunali. E' una questione di trasparenza. Quindi, ho presentato una nuova mozione che verrà discussa nel consiglio comunale di settimana prossima per dare corso alle indicazioni dettate al sindaco di Grandate dal Difensore Civico Regionale".

Stephanie Barone

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