"Il futuro del monte San Primo", l'incontro del PD che evidenzia le criticità del nuovo impianto sciistico
"La fase di transizione ecologica e di crisi climatica che tutti noi stiamo oggi già vivendo dovrebbe indurre anche gli enti e le istituzioni locali a ripensare il governo e la pianificazione del territorio"
Sabato 3 febbraio, alle 10, nella sala del Palazzo Tentorio di via Giuseppe Mazzini, a Canzo, si terrà l’incontro pubblico “Il futuro del Monte San Primo – Tra riqualificazione necessaria e insostenibile innevamento”. Interverranno la presidente dei Deputati PD Chiara Braga, il consigliere regionale Angelo Orsenigo, Costanza Panella del direttivo regionale di Legambiente e Matteo Frigerio dei Giovani Democratici di Como. L’incontro sarà moderato dalla segretaria provinciale PD Carla Gaiani. Saranno, inoltre presenti esperti ed esponenti delle associazioni del territorio.
Il nuovo impianto
Il progetto per la riqualificazione del compendio monte San Primo prevede, tra le altre cose, la realizzazione di un impianto di innevamento artificiale e la costruzione di un bacino di accumulo e contenimento dell’acqua quale fonte di approvvigionamento idrico per far funzionare i “cannoni da neve”. Il Partito Democratico comasco ha espresso all’unanimità il proprio parere contrario a questa parte del progetto, che presenta una serie di rilevanti criticità in termini di sostenibilità ambientale, energetica ed economico-finanziaria.
“La fase di transizione ecologica e di crisi climatica che tutti noi stiamo oggi già vivendo – ribadisce la segretaria del PD comasco, Carla Gaiani - dovrebbe indurre anche gli enti e le istituzioni locali a ripensare il governo e la pianificazione del territorio alla luce delle condizioni climatiche, economiche e sociali, profondamente trasformate rispetto a solo qualche decennio fa. Un progetto che non tenga conto di questi mutamenti, che non faccia lo sforzo di ripensare il domani con un orizzonte nuovo e continui invece a riprodurre modelli di sviluppo non più sostenibili è un progetto anacronistico che non guarda al futuro”.
“Di questo – continua l’esponente dem - parleremo sabato all’incontro organizzato dal PD comasco. Un momento di discussione aperto a tutti e tutte i cittadini, a quanti hanno a cuore il destino del San Primo e più in generale del territorio e della montagna”.
Da ultimo, chiude con una nota di rammarico la segretaria del PD comasco:
“Avevamo pensato di poter discutere del piano del San Primo nella sede della Comunità Triangolo Lariano, ente peraltro finanziatore del progetto, anche per tenere vivo il dibattito e il confronto su un importante intervento di riqualificazione che interesserà con cinque milioni di euro questa parte del territorio comasco. Purtroppo però l’attuale giunta esecutiva della Comunità ci ha negato l’utilizzo della sala a causa delle ‘vibranti contestazioni anche a mezzo dei principali mezzi di comunicazione e social media’ che il progetto di riqualificazione ha suscitato. Ma al di là delle malferme argomentazioni o cavilli organizzativi di utilizzo della sala, è svilente che ancora oggi non si possa discutere liberamente, in un incontro pubblico che parla di questioni inerenti il territorio, in quelle stesse sedi create proprio per avere cura del nostro territorio. Un atteggiamento di chiusura, forse anche di debolezza, che al di là di come la si pensi sul tema, non comprendiamo e che soprattutto i nostri cittadini non si meritano”.