Il Popolo della Famiglia scende in scampo alle Elezioni Europee 2019
I militanti comaschi incontrano per tutto aprile la cittadinanza ai banchetti.
Il Popolo della Famiglia di Como per tutto il mese di aprile incontra la cittadinanza ai banchetti per la raccolta firme sul reddito di maternità e l’11 maggio parteciperà con i suoi delegati all’assemblea nazionale convocata a Roma all’Hotel Quirinale per lanciare la volata finale delle liste PdF-Ap alle elezioni europee.
Popolo della Famiglia: il programma di Adinolfi
Il presidente nazionale del Popolo della Famiglia Mario Adinolfi spiega: “Siamo il solo simbolo di area cattolica e popolare che è riuscito a fare la doppietta elezioni politiche-elezioni europee. Altre esperienze anche più forti della nostra, penso a Noi con l’Italia, si sono dissolte come neve al sole. Dunque abbiamo la responsabilità esclusiva di rappresentare in questa campagna elettorale un’area politica dai connotati culturali ben precisi. L’intesa raggiunta con Alternativa popolare e attraverso Ap con il Partito popolare europeo è basata sulla riproposizione all’Ue della centralità della radice cristiana.
Ne consegue la proposta di un impianto programmatico del PdF che proprio da questa radice trae linfa: dobbiamo battere la ‘peste bianca’ della denatalità in Europa rendendo centrale la maternità e finanziandola secondo il modello della nostra proposta di reddito di maternità che metta in condizione le donne di scegliere la cura dei figli e della famiglia come propria attività lavorativa retribuita; ribadiamo il no secco alle culture eutanasiche, abortiste, contro la vita e la famiglia provenienti dal Nord Europa; vogliamo una guerra continentale contro le dipendenze (droga, alcool, gioco d’azzardo, prostituzione, pornografia) con azioni di contrasto che non lascino spazio a proposte di legalizzazione e liberalizzazione, per proteggere in special modo i minori; chiediamo l’abrogazione del trattato di Dublino e una politica europea improntata all’idea di Papa Francesco di ‘immigrazione sostenibile’, che non metta sulle spalle dell’Italia tutto il peso dei flussi provenienti dal sud del Mediterraneo”.