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La proposta della Lombardia: "Chiudere tutto adesso". Ma il Governo per ora dice "no"

Il centrodestra ha chiesto al premier Giuseppe Conte misure più stringenti per soffocare il contagio.

La proposta della Lombardia: "Chiudere tutto adesso". Ma il Governo per ora dice "no"
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Lombardia zona rossa. Italia zona protetta. Nel giro di pochi giorni, per far fronte all'emergenza Coronavirus, si sono susseguiti provvedimenti stringenti del Governo che però non bloccano totalmente gli spostamenti delle persone che possono continuare ad andare a lavorare. Così dal centro destra ma soprattutto dalla Lombardia arriva la richiesta di chiudere tutto adesso per ripartire liberi dal virus il prima possibile.

Coronavirus, la richiesta della Lombardia

Questa mattina, 10 marzo 2020, il Governo ha incontrato i rappresentanti delle opposizioni per ascoltare tutte le parti sui provvedimenti dei prossimi giorni. La richiesta, anticipata dal Governatore Attilio Fontana, era chiara.

"È il tempo della fermezza. Ho incontrato i sindaci dei capoluoghi lombardi e il presidente di Anci Lombardia, chiedono tutti la stessa cosa - ha commentato il Governatore della Lombardia - chiudere tutto adesso (tranne i servizi essenziali) per ripartire il prima possibile. Le mezze misure, l’abbiamo visto in queste settimane, non servono a contenere questa emergenza".

A farsi portavoce di questa proposta sono stati gli esponenti nazionali del centrodestra: Matteo Salvini (Lega), Giorgia Meloni (Fratelli d'Italia) e Antonio Tajani (Forza Italia). Una proposta che non ha ricevuto, almeno per ora, l'approvazione del Governo Conte. Così commentato alcuni esponenti del centrodestra.

"Amici, esco preoccupato dall'incontro col governo. Abbiamo portato al tavolo le richieste di famiglie, lavoratori e imprese, che chiedono misure forti, drastiche, subito: chiudere tutto adesso per ripartire sani. La risposta è stata 'no'. Rimangono tutte le incertezze che preoccupano i cittadini. Temo venga sottovalutata la gravissima emergenza sanitaria che sta estendendosi a tutte le regioni - spiega Matteo Salvini - Ribadiamo: tutto quello che non è strategico va chiuso, eccetto alimentari, sanità, sicurezza. Occorre anche un intervento straordinario per i sindaci. Occorrono cifre e misure certe per garantire il mondo produttivo e delle partite Iva, posti di lavoro, risparmi. Sullo sfondo di tutto c'è il silenzio dell'Europa, che pensa più al MES che al virus e che dimostra ancora una volta la sua lontananza dagli italiani".

Sulla stessa posizione Giorgia Meloni: "Al tavolo di confronto tra Governo e centrodestra abbiamo chiesto la chiusura di tutte le attività per due settimane. La richiesta non è stata al momento accettata, speriamo non serva in futuro. Abbiamo ribadito anche un’altra questione fondamentale: il Governo deve dire chiaramente che sarà fatto TUTTO IL NECESSARIO per garantire la salute di tutti e tutelare ogni singola attività produttiva e ogni singolo posto di lavoro. Continueremo ad agire e a fare le nostre proposte per il bene della Nazione e del nostro popolo".

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