Le opposizioni bloccano il consiglio regionale. Orsenigo (PD): "Invece di darci risposte ci hanno espulso". Fermi: "Le istituzioni non si fermano mai"
Scontro in Aula sulla questione dei dati che hanno portato la Lombardia in Zona Rossa settimana scorsa. Currò: "Fontana si dimetta".
Il gruppo regionale del Partito Democratico ha abbandonato questo pomeriggio, martedì 26 gennaio 2021, l’Aula del Consiglio regionale insieme alle altre forze di opposizione dopo che alcuni consiglieri, tra cui il dem Pietro Bussolati, erano stati espulsi dal presidente Fermi.
Le opposizioni bloccano il consiglio regionale
La protesta di PD, 5Stelle, Azione, +Europa e Civici era iniziata questa mattina durante la relazione del presidente Fontana, chiamato in Consiglio dalle minoranze dopo le vicende legate alla rettifica dei dati e al conseguente passaggio della Lombardia in zona arancione. Dopo che Fontana ha negato ancora una volta qualsiasi errore da parte della Regione, i consiglieri dell’opposizione hanno iniziato una bagarre in Aula, chiedendo con forza alla Regione di fornire i dati disaggregati e di procedere alla revisione della legge quadro sulla sanità regionale, la cui sperimentazione è scaduta a fine anno.
“Quanto è successo oggi segna un punto di svolta: o Fontana dà piena trasparenza sui dati della pandemia e fa partire la riforma della sanità regionale o noi continueremo a protestare, soprattutto in commissione sanità, perché le priorità devono essere queste - dichiara il consigliere regionale del Partito Democratico Angelo Orsenigo, che spiega - Avevamo chiesto al presidente Fontana di venire in Aula a dare risposte sul grande pasticcio dei dati che è costato ai lombardi una settimana in zona rossa. Così non è stato, è venuto in aula continuando a negare ogni responsabilità sui dati sbagliati che ci hanno fatto finire in zona rossa e si è rifiutato di fornire ciò che chiediamo da mesi, ovvero i dati disaggregati che ci dicano come stanno le cose in Lombardia e rendano trasparente la situazione. Invece delle risposte è arrivata l’espulsione di alcuni colleghi, è evidente che non c’erano le condizioni per continuare i lavori d’Aula.”
Fermi: "Non ci fermiamo pe le proteste"
“Le istituzioni non si fermano mai, e nessuno può pensare di arrestarne il funzionamento perché hanno anticorpi e regole che le mettono al di sopra di ogni tentativo di sabotarle. Oggi l’istituzione regionale è stata minata da comportamenti irrispettosi nei confronti innanzitutto dei cittadini lombardi - sottolinea il presidente del consiglio regionale Alessandro Fermi - ben venga un confronto politico duro e schietto, ma è stato grave cercare di bloccare ripetutamente i lavori con atteggiamenti strumentali. Il Consiglio regionale alla fine ha comunque approvato provvedimenti importanti a tutela dei figli minori di genitori separati e per favorire l’ingresso dei disabili nel mondo del lavoro, provvedimenti condivisi e che certamente ai cittadini lombardi stanno molto a cuore”.
“Alla fine della giornata di oggi ai cittadini lombardi resterà solo la consapevolezza di poter contare su nuove misure importanti a sostegno di famiglie con genitori separati o con persone disabili. Questa è la forza delle istituzioni: affrontare e dare risposte alle esigenze e ai problemi. Questo è il dovere del Consiglio regionale, che non si è mai fermato nemmeno nel periodo del lockdown, figuriamoci davanti alle proteste” ha concluso Fermi.
Le parole del deputato Currò
L’Onorevole Giovanni Currò, Vicepresidente della Commissione Finanze, in relazione alle parole di Attilio Fontana, ha sottolineato come: “Dopo che si sono succedute una marea di inesattezze, ritardi nelle somministrazioni, malati lasciati senza cure adeguate e minimizzazione dell’utilità dei test sierologici, la giunta regionale è stata addirittura capace di inviare dati errati all’Istituto Superiore di Sanità. Costringendo, di conseguenza, i cittadini ad un’ulteriore settimana di zona rossa, e ad ingenti perdite economiche per la Regione”.
E aggiunge: "La giunta regionale è stata capace di compiere solo una serie di errori ingiustificabili dall’inizio della pandemia fino ad oggi. Fontana a questo punto farebbe bene a valutare seriamente l’ipotesi di dimettersi, perché la Lombardia ha diritto di ritornare ad essere la locomotiva d’Italia” conclude l’Onorevole Currò.