Prima del silenzio elettorale

Majorino conclude la sua campagna a Mariano: "Costruito una proposta che vuole dare vita a una Lombardia più giusta e ambiziosa"

Tra i temi toccati il sistema sociosanitario e la lotta al cambiamento climatico

Majorino conclude la sua campagna a Mariano: "Costruito una proposta che vuole dare vita a una Lombardia più giusta e ambiziosa"
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Ieri sera, 9 febbraio 2023, il candidato presidente di Regione Lombardia per la coalizione di centrosinistra, Pierfrancesco Majorino ha fatto tappa a Mariano Comense a conclusione della campagna elettorale comasca per le elezioni regionali di questo fine settimana, 12 e 13 febbraio.

Majorino conclude la sua campagna a Mariano: "Costruito una proposta che vuole dare vita a una Lombardia più giusta e ambiziosa"

Tra i 200 presenti anche il segretario nazionale del Partito Democratico, Enrico Letta, il segretario provinciale del Pd comasco, Federico Broggi, e i candidati del Partito Democratico al consiglio regionale: Angelo Orsenigo, capolista e consigliere uscente, Edoardo Pivanti, consigliere comunale di Claino con Osteno, Valeria Benzoni, già sindaca di Lomazzo, Maria Cristina Redaelli, consigliera comunale di Menaggio, Gianni Imperiali, già consigliere comunale a Como, oltre ai rappresentanti delle liste Sinistra Italiana - Verdi, Movimento Cinque Stelle e "Patto Civico per Majorino Presidente".

Centrale è stato il tema dell’urgente riforma del sistema sociosanitario lombardo:

“Quando Fontana dice che le liste d’attesa ci sono dappertutto, noi gli ricordiamo che nessuna regione d’Italia ha visto la crescita delle liste d’attesa allo stesso ritmo della Lombardia. Qui i cittadini rinunciano a curarsi: un lombardo su nove non si cura perché non può permettersi di pagare delle visite in tempi brevi nel sistema privato. Non c’entra nulla con la libertà di scelta. È una costrizione, un ricatto. Dobbiamo poi affrontare l’aspetto della medicina territoriale, a partire da un sostegno adeguato ai medici di medicina generale - ha dichiarato Majorino - Arriviamo alla fine di questa campagna elettorale dopo aver costruito una proposta e una coalizione che vuole dare vita a una Lombardia più giusta e ambiziosa. Una Lombardia che realizzi un sistema sociosanitario più equo e più giusto”.

“Una regione più giusta e ambiziosa fa la sua parte anche nel contrasto al cambiamento climatico: basta con il negazionismo in Regione Lombardia. Il trasporto pubblico sostenibile ed efficiente deve essere parte del piano di transizione ecologica lombardo. Dobbiamo ribaltare Trenord che non è in grado di offrire un servizio dignitoso alle migliaia di pendolari lombardi che si spostano ogni giorno - ha continuano Majorino - Abbiamo poi bisogno di una Regione pronta ad andare a Bruxelles per prendere i fondi del Pnrr per favorire lo sviluppo locale, che sostenga con efficacia il mondo delle piccole e medie imprese, che supporti il mondo agricolo per portarlo a bordo della transizione ecologica. Abbiamo bisogno di una stagione più ambiziosa anche sul diritto alla casa: se Aler ha 15mila case vuote e c’è un presidente di Regione che non si è mai occupato della faccenda è evidente che serva un cambiamento totale di classe dirigente. Vogliamo poi scommettere sul lavoro. Basta con Regione Lombardia che è sempre l'ultimo interlocutore nelle crisi aziendali che interessano il nostro territorio”.

“Quando abbiamo iniziato la campagna ci si chiedeva chi sarebbe arrivato secondo tra Majorino e Moratti. Ora ci si chiede chi vincerà tra noi e la destra di Fontana. Vinciamo per cambiare: ora è tempo di portare aria fresca in un palazzo che si è chiuso su sé stesso, senza fare gli interessi delle comunità locali. Togliamo l’istituzione da Palazzo Lombardia in cui si è rinchiusa, portiamola tra le persone” ha concluso Majorino.

Majorino
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