No allo SPRAR, le minoranze: "La maggioranza non vuole affrontare il tema dei migranti"
Il Consiglio comunale di Como ha bocciato la proposta di attivazione dello SPRAR.
Ieri sera il Consiglio comunale ha detto no al progetto SPRAR, il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati ministeriale. Le minoranze che avevano sottoscritto la proposta attaccano: "La maggioranza non vuole affrontare con serietà il tema dei migranti".
No allo SPRAR: il voto inConsiglio
In discussione ieri sera a Palazzo Cernezzi c'era la proposta di deliberazione di indirizzo relativa al tema della presenza di migranti sul territorio. Civitas, Svolta Civica, Partito Democratico e Movimento 5 Stelle avevano infatti sottoscritto la proposta per chiedere all'Amministrazione l'adesione del Comune di Como al progetto SPRAR. La maggioranza ha però votato compattamente per il no. Negativi alla proposta anche i consiglieri della lista Rapinese, con l'unica eccezione di Ada Mantovani che si è astenuta.
Il commento negativo delle minoranze
Estremamente amareggiati da questa decisione i consiglieri delle minoranze che avevano sottoscritto la proposta. Oggi in conferenza stampa il consigliere di Civitas Bruno Magatti ha spiegato: "Abbiamo sfidato l'amministrazione ad esporsi sul tema dei migranti per capire quale sia il loro programma sui richiedenti asilo presenti sul territorio. La mancata adesione allo SPRAR e le loro iniziative fanno pensare ad una mancanza di progettualità su questo tema".
Lo ha definito "un silenzio assordante su un tema sul quale tutti verremo giudicati dai nostri figli" il consigliere di Svolta Civica Vittorio Nessi. Gli ha fatto eco il consigliere PD Patrizia Lissi che ha sottolineato: "Dalla maggioranza su questo tema non abbiamo ancora ricevuto risposte concrete, solo riferimenti al problema che deve essere gestito a livello nazionale. Ha concluso poi il consigliere Magatti: "Non si trattava né di una proposta ideologica né provocatoria bensì concreta. Vedremo cosa proporranno".
Negativo sul tema anche il consigliere pentastellato Fabio Aleotti che ha commentato: "Il Comune di Como ha perso l'occasione di essere regista di una questione che va per forza gestita. Quella che c'è a Como non è più una situazione di emergenza che può essere gestita nei CAS (Centri Accoglienza Straordinaria). E' un problema consolidato che va affrontato con un progetto strutturato. Era necessario Como si attivasse per fare rete con gli altri comuni della Provincia per ridistribuire i richiedenti asilo".
Cos'è lo SPRAR
Il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR) è costituito dalla rete degli enti locali che per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata accedono, nei limiti delle risorse disponibili, al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo. "Ciò significa - come spiegano le minoranze comasche - che la copertura assicurata dei costi sostenuti è pari al 95%".
Inoltre a livello territoriale gli enti locali, con il supporto delle realtà del terzo settore, garantiscono interventi di “accoglienza integrata” che superano la sola distribuzione di vitto e alloggio. Si prevedono infatti in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico.
Fondamentale per permettere tutto ciò la creazione di una rete sul territorio della provincia per ridistribuire i richiedenti asilo dalla sola città di Como a tutti i comuni che prendono parte al progetto. Si aggiunge la possibilità per gli stessi enti locali di decidere della gestione dei migranti e non subire passivamente le scelte fatte dalla Prefettura, attuale gestore dell'emergenza.
La bocciatura di ieri sera avrebbe mostrato che "nessuno di loro vuole affrontare seriamente il tema della gestione dei migranti in città - hanno sottolineato le minoranze - Hanno di fatto detto no a una migliore ridistribuzione dei migranti sul territorio della nostra Provincia. Il voto di ieri sera in Consiglio comunale non fa altro che confermare che per l’amministrazione guidata da Mario Landriscina l’immigrazione non è un tema che merita di essere gestito con serietà e visione, ma è, e deve rimanere, mera materia di una infinita e sterile campagna elettorale".