Patrizia Maesani lascia Fratelli d'Italia. Alla giunta: "Fate la guerra alle mimose ma i problemi sono altri"
Forte attacco alla maggioranza guidata da Mario Landriscina.
Colpo di scena questa sera, lunedì 25 marzo, in consiglio comunale a Como. Durante un intervento preliminare l'ex capogruppo di Fratelli d'Italia Patrizia Maesani (cui è subentrata mesi fa Matteo Ferretti) ha annunciato che lascia il partito di Giorgia Meloni. Non solo; ha fatto una pesante critica alla maggioranza e all'operato della Giunta di Mario Landriscina. https://primacomo.it/politica/al-consiglio-comunale-di-como-passaggio-di-testimone-in-fratelli-ditalia/
Patrizia Maesani lascia Fratelli d'Italia e critica Landriscina
"All'inizio di questa mia seconda avventura politica avevo davanti uno scenario tanto diverso che è mutato molto velocemente a livello nazionale come a livello locale A livello nazionale mi era stato prospettato un partito aperto anche ad una corrente liberale conservatrice. In questi mesi ho assistito alla decisa sterzata sovranista ed in parte salvinista di Fratelli d'Italia. Sterzata lecita, rispettabile ma che non mi appartiene per storia e cultura. Perchè pur rispettando la sinistra io non sono di sinistra e mettetevelo bene nella testa io sono liberale e me ne vanto e se qualcuno non ricorda il significato del termine liberale vada a fare un ripasso o studi una buona volta. A livello locale ho compreso anche dalle ultime esternazioni di alcuni miei colleghi, a questo punto ex colleghi, di partito che desto imbarazzo. Ed allora tolgo io il disturbo non senza dire che provo delusione verso certi comportamenti umani prima ancora che politici" ha spiegato a Palazzo Cernezzi Maesani.
La ragione principale comunque per la quale mi accingo a fare questo doloroso passo risiede nell'impostazione e nelle dinamiche interne a questa maggioranza e, soprattutto, nelle dinamiche interne a questa Giunta. Mi è impossibile condividere in toto la linea politica ed ancor più la subalternità del mio ex partito alla Lega. E mi chiedo dove sia finita la destra sociale, dove siano finiti gli uomini della destra sociale.
Ho tentato più volte cocciutamente di esprimere il mio parere su alcune questioni - molte delle quali mai emerse sulla stampa per la loro delicatezza - ma non ho avuto neanche la soddisfazione, non dico di essere tenuta in considerazione ma quantomeno ascoltata. E' frustrante vedere che gli allarmi non vengono neanche ascoltati ed è frustrante vedere accadere di lì a poco il pasticcio che si traduce in brutte figure, soldi gettati al vento ed ulteriori frizioni cittadine. Ed è ancor più frustrante vedere che chi sbagli all'interno di questo comune non paghi mai, anzi in taluni casi assurga all'Olimpo degli intoccabili.
Qualche esempio: Infopoint e giro d'Italia, di Comodepur, Comoacqua, Capo di Gabinetto dossier Viadotto, i temi sociali affrontati solo in Salsa muscolare, l'inerzia sulle politiche giovanili, la mancata creazione del fondo di gestione immobiliare, l'incapacità manifesta - come dice il mio amico Gaddi - di dar vita ad una politica culturale seria, l'incapacità di capire la differenza basica fra le competenze del consiglio comunale rispetto a quelle della giunta".
Fate la guerra alle mimose ma...
"Continuate a far la guerra alle mimose ma a Como i problemi sono ben altri. Sono il dormitorio di via Sirtori che chiuderà definitivamente ma voi fate finta di niente, loro sono gli invisibili ed al massimo ci penseranno quegli scomodi di Don Giusto o di Bernasconi. Continuate a far la guerra alle mimose ma a Como i problemi sono ben altri. Sono lo scoramento dell'amico Marco Galli, la fatica di Amelia Locatelli, il fuoco amico sulla seria attività impostata da Marco Butti sull'urbanistica. Perchè l'urbanistica è una cosa serie, perchè le politiche educative come quelle sportive sono l'essenziale per un'azione verso i giovani, perchè la bonifica della Ticosa è una priorità per il Comune ed è stata l'unica cosa che ho messo sul tavolo del mio ex partito per astenermi dal votare la commissione sicurezza. Mi son detta che diecimila metri cubi di terreno inquinato valessero pure un'umiliazione pubblica.
Continuate a far la guerra alle mimose ma a Como i problemi sono ben altri. Sono una città che soffre nelle sue fasce più deboli, sono una città che ha un numero impressionante di ragazzi allo sbando, sono una città che si sta trasformando in un non luogo per i giovani. Ma andate una buona volta a far la voce grossa con chi gestisce il racket di poveri e dei venditori abusivi o con coloro che vendono morte tutti giorni ai nostri ragazzi. Andate a stanare chi vende alcol ai minorenni. Andate a scavare nelle mille attività in cui la mafia si insinua riciclando soldi sporchi" ha concluso la consigliera.