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Silvio Berlusconi, il ricordo dei politici comaschi

"Ciao Silvio, grazie per aver scritto uno straordinario pezzo di storia in tutti i campi in cui hai dedicato parte della tua vita", ha detto Alessandro Fermi

Silvio Berlusconi, il ricordo dei politici comaschi
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È notizia di questa mattina, lunedì 12 giugno 2023, il decesso di Silvio Berlusconi, ex premier, ex presidente del Milan, leader di Forza Italia e presidente dell'Ac Monza. La sua morte ha avuto risonanza in tutta Italia, com'è normale che sia per un uomo che ha rappresentato e diviso, a livello di opinione pubblica, il nostro Paese. E tale risonanza non poteva che giungere anche qui, in provincia di Como, dove alcuni dei politici del territorio hanno voluto ricordarlo.

Silvio Berlusconi, il ricordo dei politici comaschi

Tra i primi a scrivere un messaggio diretto al "Cavaliere" c'è stato Alessandro Fermi, assessore regionale all'Università, ricerca e innovazione e storico membro di Forza Italia fino al recente passaggio in Lega. Queste le sue parole:

"Ciao Silvio, grazie per aver scritto uno straordinario pezzo di storia in tutti i campi in cui hai dedicato parte della tua vita. Resterai immortale, così come lo sarà ciò che hai lasciato al nostro Paese. L'Italia ti rende omaggio. Per me è stato un privilegio averti conosciuto".

Parole sentite anche da parte di Eugenio Zoffili, vice coordinatore regionale del partito in Lombardia e Presidente della Delegazione parlamentare italiana OSCE:

"Sono profondamente commosso per la scomparsa del presidente Silvio Berlusconi, grande uomo di rara umanità che ho avuto l'onore di conoscere e apprezzare personalmente in diverse occasioni. Imprenditore, dirigente sportivo e leader politico di grande successo, grazie alla sua lungimiranza ha ottenuto straordinari risultati in tutti i campi che l’hanno visto protagonista. Mi unisco nel cordoglio e nel dolore alla collega in Commissione Difesa Marta Fascina, ai suoi familiari e a tutti gli amici di Forza Italia. Ci mancheranno il suo coraggio, la sua tenacia, la sua generosità e il suo umorismo. Ciao Silvio, il tuo ricordo e il tuo esempio vivranno per sempre".

Anche il ministro per le Disabilità, la comasca Alessandra Locatelli:

"Arrivederci Silvio, hai vissuto la tua vita fino all’ultimo minuto, senza mai mollare. Buon viaggio".

Infine, anche il sindaco di Erba Mauro Caprani, fino a poche settimane fa commissario provinciale di Forza Italia, ha voluto spendere qualche parola per Berlusconi

"Ho assistito, mio malgrado, alla “demolizione programmata” della cosiddetta prima Repubblica e ad un crescente decadimento culturale della società che unito alla debolezza, anche politica, degli eredi delle culture democristiane, socialiste, comuniste e liberali ha prodotto una significativa e progressiva perdita di senso sociale e a una spiccata individualizzazione nell’offerta politica che ha portato al trionfo dei partiti ad uso personale con dei leader figli anch’essi della logica totalizzante dell’usa e getta tipica di una società diventata prettamente consumistica anche nei confronti degli individui.

Silvio Berlusconi prese per mano un Paese reduce dalle macerie di Tangentopoli, in cui il pci-pds scelse la via giudiziaria per arrivare al potere sorretto dai media legati alla cultura di quella sinistra, autoproclamatasi da sempre “intellettualmente superiore”, che agirono da artefici della delegittimazione e della crisi di rappresentanza dei partiti, creando un contenitore che raggruppò gli eredi delle culture politiche di fatto azzerate inaugurando, di fatto, la nascita di un nuovo corso lideristico nella gestione della politica. Seppe entrare diffusamente e capillarmente nella vita degli italiani, attraverso una modalità che era, all’epoca, tanto nuova quanto stabilizzante nel contesto in cui si attuò, dando vita ad una virtualità mediatica nella comunicazione che iniziava a diventare essa stessa sostanza politica. Iniziava, con Lui, un vero e proprio fenomeno sociale e di costume, e a nulla valsero più di vent’anni di antiberlusconismo scaturiti in centinaia di azioni giudiziarie nei confronti “dell’uomo nuovo” e non ad un politico, che seppe cavalcare con la perizia di un “imprenditore” le difficoltà del momento, comunque siano andate le cose.

Rendo onore al protagonista assoluto degli ultimi trenta anni della vita democratica del Paese, nella speranza che, all’insaputa di noi tutti, ci abbia lasciato in dono un altro colpo di teatro per la Sua successione politica".

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