Su Como Acqua Regione attacca la presidente della Provincia

Dopo la mancata fusione, interviene l'assessore all'ambiente di Regione Lombardia Claudia Terzi che attacca la presidente della Provincia Maria Rita Livio.

Su Como Acqua Regione attacca la presidente della Provincia
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"Spero che adesso la si smetta con polemiche inutili e strumentali e si pensi, esclusivamente, a fare il bene dei cittadini comaschi". Così l'assessore regionale all'Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile, Claudia Terzi, interviene sulla vicenda Como Acqua. Rende noto inoltre di aver anche inviato una lettera al presidente della provincia di Como, Maria Rita Livio.

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Como Acqua, la Terzi: "Trovo inqualificabile questo atteggiamento denigratorio"

L'assessore di Regione Lombardia, che ha messo a disposizione un dirigente per l'analisi delle perizie di Como Acqua, entra nella partita della fusione. "Non posso tollerare - sottolinea Claudia Terzi - che la presidente della Provincia di Como, consideri la disponibilità dimostrata e dichiarata in diverse occasioni da Regione Lombardia come un'ingerenza, arrivando, perfino, a sollecitare un passo indietro dell'amministrazione regionale.

Certo non aveva questo atteggiamento quando nei mesi passati incontravamo lei e i tecnici per accompagnarli nel doveroso e necessario percorso di costituzione del gestore unico del servizio idrico. Gestore che, ricordo è previsto dalla normativa regionale e che ha come scopo principale proprio il mantenimento del carattere pubblico di una risorsa fondamentale come quella dell'acqua. Se questo è il comportamento politico che la Presidente Livio ha tenuto con tutti i soggetti coinvolti in questa vicenda, non mi meraviglio che dopo un paio di rinvii dell'assemblea, lo scorso 15 novembre il progetto sia stato bocciato.

Regione Lombardia - spiega l'assessore regionale - è stata chiara e disponibile fin da subito, anche quando, con spirito costruttivo, ha evidenziato anche alla Presidente della provincia di Como, le criticità che poi si sono rivelate uno dei motivi per cui il progetto predisposto dalla Livio è stato rispedito al mittente dai sindaci. Fin dall'inizio, infatti, siamo stati disponibili a collaborare, come già fatto in tutte
le province della Lombardia, con ottimi risultati, nel pieno rispetto delle norme.

Trovo inqualificabile - prosegue Claudia Terzi - l'atteggiamento denigratorio e altamente offensivo tenuto soprattutto nei confronti del nostro dirigente alla partita che ha operato, con tempismo e precisione, in nome e per conto di Regione Lombardia, e che ha condotto un'analisi puntuale e specifica della situazione e delle criticità così come era doveroso fare".

L'apertura per un incontro

"A questo punto mi sembra che siano evidenti a tutti le responsabilità dei diversi soggetti coinvolti in questa vicenda. E' chiaro che senza un palese segnale di discontinuità a farne le spese potrebbero essere i cittadini comaschi, con un probabile aumento delle tariffe. Il mio ruolo politico mi impone di vigilare affinché ciò non accada e soprattutto che venga scongiurata la necessità di ricorrere all'esercizio del potere sostitutivo. Su una cosa, comunque, vorrei essere ancor più chiara: la minaccia relativa al socio privato è priva di fondamento, questa decisione non spetta alla provincia ma al territorio e quindi a ogni singolo comune comasco.

Come sempre - conclude l'assessore Terzi - Regione Lombardia è a disposizione del territorio. Per questo, nonostante tutto, ho inteso organizzare un incontro con la Presidente della provincia di Como".

Fermi: "Spero che la presidente colga questa possibilità"

"Ringrazio l'assessore Terzi - spiega il sottosegretario all'Attuazione del Programma e Rapporti istituzionali di Regione Lombardia Alessandro Fermi - per aver chiarito la posizione e il ruolo della Regione nella vicenda di Como Acqua e soprattutto per aver risposto nel merito alle illazioni sollevate dalla presidente della Provincia di Como. Spero inoltre che la stessa presidente colga la possibilità nuovamente offerta dalla Regione di trovare una soluzione alla vicenda".

Critico il consigliere Pd Gaffuri

Interviene, sulle esternazioni dell'assessore Claudia Terzi, anche il consigliere regionale Pd Luca Gaffuri. "L’assessore regionale all’ambiente Terzi non mischi le carte: i comaschi hanno ben chiaro di chi sia la responsabilità della mancata fusione di Como Acqua. 

La presidente della Provincia Livio ha sempre chiesto a Regione Lombardia di esprimersi in modo chiaro sui temi sollevati da alcuni Comuni, assumendo un ruolo di garanzia e facilitando l’individuazione di una soluzione – prosegue Gaffuri –. L’obiettivo dei Comuni che hanno votato a favore della fusione è di assicurare che il percorso si possa concludere al più presto, nel pieno interesse dei cittadini e al fine di evitare altre spese di denaro pubblico”. 

Al contrario, per il consigliere Pd, “Il mancato voto favorevole alla fusione sta bloccando investimenti indispensabili già deliberati per l’alto lago e quelli in programma. Si deve in ogni modo evitare di arrivare a una gara europea”.

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