Sui Gratta e vinci col Decreto Dignità la scritta "Nuoce alla salute". I tabaccai: "Assurdo"
"Il Governo confonde il gioco legale con quello d'azzardo illecito, così si favorisce la criminalità".
Un emendamento del Pd approvato oggi dall’Aula della Camera con 445 sì, 10 astenuti e 59 contrari, prevede anche sui Gratta e vinci col Decreto Dignità l’introduzione della scritta “Nuoce alla salute”. Come per i pacchetti di sigarette.
Sui Gratta e vinci col Decreto Dignità
I tagliandi della fortuna dovranno contenere messaggi sui rischi connessi al gioco d’azzardo per almeno il 20%” della superficie. Al momento non sembrano previste invece immagini shock come quelle sulle confezioni di tabacco.
I vecchi tagliandi senza scritte potranno essere venduti ancora per un anno. E la norma prevede che la scritta “Nuoce alla salute” appaia anche sulle slot machine.
I tabaccai: “Caccia alle streghe”
Che queste misure sul gioco legale non siano utili a sconfiggere la ludopatia è convinzione della Federazione italiana Tabaccai, che parla al contrario di un “clima da caccia alle streghe” per bocca del presidente Giovanni Risso.
Grattare un biglietto ogni tanto non nuoce certo alla salute e di sicuro non porta dritto alla ludopatia. Se lo fosse, allora a maggior ragione dovremmo mettere scritte anche sulle bottiglie di vino o sulle tazzine del caffè. Siamo alla caccia alle streghe: il Governo confonde il gioco legale con quello d’azzardo illecito, quello sì pericoloso.
Il vero rischio secondo la FiT
Secondo i tabaccai (una federazione che oggi conta ben 48 mila associati, sui 140mila addetti delle 55mila tabaccherie distribuite sull’intero territorio nazionale) il vero rischio è che, introducendo misure proibizionistiche, si finisca per inibire il gioco legale a vantaggio di quello illegale e, di conseguenza, della criminalità.
“Nessun vantaggio per la salute pubblica, danni invece per leconomia del Paese, insomma”, conclude Risso.
Gratta e vinci: fino al 40% del fatturato
Sulla rete dei tabaccai il gioco del Lotto e i Gratta e vinci rappresentano in media il 30-40% dell’incasso e grazie a parte di questi introiti sono stati realizzati in tutta Italia oltre 600 interventi di conservazione e tutela del patrimonio artistico, per oltre 1 miliardo e 800 milioni di euro.
La federazione ricorda come il gioco prima del 1987, ad esempio, il Lotto fosse in gran parte gestito in strada dalla criminalità organizzata, senza alcuna regola e senza garanzie per i giocatori.