5G e fibra ottica, il lockdown ha tracciato la direzione

Le reti italiane hanno retto all’improvviso aumento del traffico, ma ora serve spingere per superare il digital divide e sfruttare la banda ultralarga.

5G e fibra ottica, il lockdown ha tracciato la direzione
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Il futuro prossimo passa necessariamente attraverso 5G e fibra ottica. L’emergenza Coronavirus ha scoperchiato il vaso: il lockdown ha fatto improvvisamente volare alle stelle la richiesta di traffico voce e dati ma nonostante ciò le reti internet hanno retto bene. Tuttavia questo è il momento di non mollare, anzi di insistere, cercando di superare una volta per tutte il digital divide. E allo stesso tempo di cogliere al meglio le potenzialità delle reti a banda ultralarga, dalla telemedicina alle auto a guida autonoma. La direzione è tracciata e va sempre più verso la convergenza tra 5G e fibra ottica, avendo come obiettivo ultimo una rete ultraveloce in grado di coprire in modo capillare il nostro Paese.

5G e fibra ottica rispondono alle necessità

La riflessione parte dall’analisi dei dati. L’improvviso lockdown ha fatto schizzare il traffico come non mai: +33% di richieste di connessione alla rete fissa, punte di +40% sulla rete mobile. Cambiano anche gli orari di consumo di internet. Prima del blocco totale i momenti di picco sulle reti domestiche erano concentrati nelle ore serali, durante il lockdown invece le richieste di connessione si sono concentrate nella fascia fra le 9 e le 13. Tradotto: smart working e didattica a distanza. L’aumento è comunque diffuso su tutto l’arco giornaliero: le piattaforme di streaming video e di gaming online hanno triplicato il loro traffico. In sostanza la regole della giornata tipo era: lavoro/studio abbinati a streaming/gaming.

Come si sono comportate le reti?

A fronte del notevole aumento della domanda, le infrastrutture di rete sono state rinforzate con lo scopo di “assorbire” le richieste di traffico. E con l’obiettivo di gestire fluidamente le connessioni, senza blocchi, interruzioni o cadute di segnale. Per esempio Vodafone ha messo alla prova gli algoritmi dedicati alla gestione dei picchi di traffico. Così facendo le possibili criticità sono state intercettate, per permettere interventi rapidi e reti sempre pienamente operative. E una volta terminato il lockdown? La fase 2 e il relativo allentamento delle restrizioni non hanno modificato troppo la situazione creatasi. Il ruolo delle reti e la loro importanza in differenti ambiti della nostra quotidianità, hanno fatto un balzo in avanti. Diventando ancora di più componenti strategiche per lo sviluppo economico e per le relazioni sociali.

L’integrazione fra reti mobili e fisse

Compreso tutto ciò, appare chiaro che l’impegno di tutti deve andare nella direzione chiamata 5G e fibra ottica, ma anche reti FWA. Serve infatti raggiungere le aree bianche e grigie dell’Italia per superare il digital divide e sfruttare le opportunità che la banda ultralarga propone. Ne è ben consapevole Marco Zangani, Head of Mobile Access Engineering di Vodafone che alla tavola rotonda organizzata da Cisco chiamata "Costruire insieme internet del futuro" ha affermato:

"In Italia si è registrato un aumento più sostenuto del traffico dati sulla rete mobile rispetto ad altri Paesi. La crescita delle connessioni mobili concentrata nelle aree suburbane e rurali evidenzia la necessità di rafforzare ancor di più l’integrazione tra le reti mobili e quelle fisse".

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