Il ruolo dei conti deposito nel tuo portafoglio finanziario
Nell’ambito dei soggetti privati, con la locuzione “portafoglio finanziario” si intende l’insieme di tutti i prodotti di investimento e risparmio che una persona possiede. Non esiste una regola fissa riguardo alla sua composizione poiché ognuno sceglie, in base alle sue disponibilità e alle sue esigenze, quali e quanti prodotti inserire.
C’è chi opta per un portafoglio molto diversificato, ovvero inserisce molti prodotti diversi per quanto riguarda rendimento e profilo di rischio, altri scelgono un portafoglio meno diversificato, altri ancora scelgono solo prodotti con basso profilo di rischio ecc.
Quali sono i prodotti che compongono un portafoglio finanziario?
All’interno di un portafoglio finanziario, come accennato, possono essere inseriti diversi prodotti. La varietà sul mercato è molto ampia; esempi molto conosciuti sono azioni (le quote minime in cui è diviso il capitale di SpA), obbligazioni, titoli di Stato (BOT, CCT ecc.), ETF (Exchange Traded Funds), immobili, criptovalute, materie prime (oro, argento, petrolio ecc.) ecc.
Altri prodotti che possono essere inseriti in un portafoglio finanziario sono i conti deposito vincolati e non vincolati, strumenti di investimento proposti dalle banche. Ne è un esempio il conto deposito Arancio, un conto online zero spese e non vincolato.
Dato che i conti deposito sono prodotti bancari molto diffusi, di seguito se ne illustrano le principali caratteristiche e il loro ruolo in un portafoglio finanziario.
Cos’è un conto deposito?
Il conto deposito, da non confondersi con il conto corrente, è un prodotto bancario che ha finalità di risparmio e di investimento e, come tale, può essere inserito in portafoglio finanziario.
La sua principale caratteristica è quella di offrire un tasso di interesse attivo più o meno elevato. Il tasso attivo ne garantisce un determinato rendimento. Il tasso di interesse dei conti deposito è fisso; una volta stipulato il contratto non varia in base alle oscillazioni dei mercati finanziari.
Può essere vincolato o non vincolato; nel primo caso, il titolare del conto si impegna a non movimentare le somme depositate per un certo periodo di tempo (per esempio, 3, 6, 12, 24, 36 mesi ecc.), mentre nel secondo caso è libero di effettuare depositi e prelievi in qualsiasi momento. È un prodotto a operatività limitata; le sole operazioni possibili infatti sono depositi e prelievi tramite bonifici. Non sono contemplate altre tipologie di operazioni, come invece accade con i conti correnti.
Qual è il ruolo di un conto deposito in un portafoglio finanziario?
Come accennato, un conto deposito, essendo uno strumento di investimento, può far parte di un portafoglio finanziario di una persona.
Tecnicamente rientra tra i prodotti a basso profilo di rischio poiché la stragrande maggioranza delle banche che operano in Italia aderiscono al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) il quale interviene per legge nel caso di liquidazione coatta amministrativa di un istituto bancario aderente. La garanzia prestata dal FITD è di 100.000 euro a depositante.
In un portafoglio finanziario, quindi, il conto deposito rientra tra i prodotti a rendimento fisso con garanzia sulle somme depositate (fino al limite previsto per legge).
Conti deposito: sono previste spese?
Un conto deposito è di norma un prodotto “zero spese”; generalmente infatti non prevede spese di apertura, di gestione, di rendicontazione o di chiusura. Nel caso di conto vincolato, può essere prevista una penale o una riduzione del tasso di interesse qualora il depositante prelevi le somme prima della scadenza stabilita dal contratto.
Per quanto riguarda gli aspetti fiscali, sugli interessi attivi maturati sono previste sia una ritenuta fiscale del 26%, sia un’imposta di bollo del 2 per mille, proporzionale alla giacenza a una determinata data.