Test psicologico albero di Koch: come valutare i vari significati

Nel caso in cui abbiate una forte passione per una materia molto interessante, ma anche difficile e ostica da comprendere come la psicologia, ecco che l’albero di Koch non può di certo rappresentare una novità. Stiamo facendo riferimento a un vero e proprio test che offre la possibilità di comprendere meglio un gran numero di aspetti che si riferiscono alle persone che decidono di sottoporsi a una simile verifica.
Il test dell’albero di Koch in psicologia
Come abbiamo avuto modo di mettere in evidenza in precedenza, il test che è stato ribattezzato albero di Koch si può ritenere un sistema che viene usato spesso per andare alla ricerca di elementi d’interesse all’interno delle zone più nascoste della personalità di ogni persona.
Dal punto di vista storico, andando a consultare le varie enciclopedie, la prima testimonianza che parla di questo particolare test risale addirittura al 1949, poco dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Fin dalle prime battute, tale test venne impiegato alla stregua di una diagnosi a tutti gli effetti. Chi l’ha inventato? La risposta è semplice: si tratta di Emil Jucker.
Jucker è stato uno psicologo che si è accorto, in una prima fase dello sviluppo di questo test, che il ragionamento di base altro non fosse che vera e propria analogia. Il paziente che si sottoponeva a questo particolare test, nella maggior parte dei casi andava a identificarsi proprio nella figura dell’albero. Il motivo è da ricercare in reminiscenze e riferimenti a qualche particolare modello di forma umana.
Quindi, sono state numerose le fonti di addetti ai lavori ed esperti estremamente autorevoli, che hanno messo in evidenza come la figura dell’albero fosse diventata, con il passare del tempo, una sorta di autoritratto personale. Non si può considerare alla stregua di un vero e proprio principio di carattere generale, quanto più che altro di un comportamento che capita con una certa frequenza.
Cosa prevede il test dell’albero di Koch
Ebbene, in questo test del tutto particolare, il tronco si può considerare come tutto quello che fa riferimento all’io. Di conseguenza, si potrebbe anche parlare del tronco come del tratto massimo di personalità che caratterizza una persona che affronta questo test.
Quindi, tra le varie peculiarità, quella che emerge con maggiore vigore è indubbiamente quella che concerne il tronco. La presenza eventuale di buchi piuttosto che di solchi su tale struttura, non fa altro che rappresentare la presenza di un trauma particolarmente grave, così come di un evento piuttosto importante e così intenso che ha condizionato in tutto e per tutto il prosieguo della vita di quella persona che si è sottoposta al test.
La zona di destra, invece, è quella che si riferisce a un trauma che è incorso da poco tempo o che è ancora in atto. La parte di sinistra, invece, va a mettere in evidenza una sorta di “guerra” interiore nei confronti di eventi, comportamenti o situazioni che riguardano il proprio passato.
L’interpretazione che riguarda questo particolare test
Il test dell’albero di Koch presenta in allegato un grafico particolare, che spiega molto bene come l’osservazione vada a prevedere un tratto a volte quasi oggettivo. Tutto ciò si verifica semplicemente per via del fatto che ogni persona presenta dei tratti distintivi del carattere, che emergono affrontando questo test.
Nelle persone adulte, come si può facilmente intuire, i tratti di personalità sono molto più sfumati e variegati. Per questo motivi anche le interpretazioni del test sono maggiori e più specifiche, proprio in virtù del fatto che, in confronto ai bambini, ci sono molti più aspetti e fattori che si devono necessariamente valutare.
Fonte: subito.news