L’assessore Elena Lucchini

Persone anziane, straordinario patrimonio per l'intera comunità

Le risposte della Giunta regionale alle domande dei nostri lettori: l'assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità spiega le politiche per un invecchiamento attivo, coinvolgendo anche le nuove generazioni

Persone anziane, straordinario patrimonio per l'intera comunità
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Prosegue la nostra rubrica che mette in contatto diretto Regione Lombardia e i nostri lettori. Scrivete a laregionerisponde@netweek.it e i vari assessori regionali competenti, di volta in volta, risponderanno alle vostre domande e segnalazioni, che possono interessare tutti i lombardi, dalla sanità ai trasporti, dalla sicurezza alla cultura, dall’economia al sociale. Il nostro obiettivo è quello di avvicinare le istituzioni ai cittadini, raccogliendo le istanze locali per portarle all’attenzione della politica.

Persone anziane, straordinario patrimonio per l'intera comunità

Sono una nonna che per molti anni, ogni giorno, si è occupata dei suoi nipotini e ormai sono cresciuti. E adesso io vorrei dedicare il mio tempo libero al volontariato oppure ad attività che mi facciano ancora sentire utile al prossimo.
Ada (Milano)

Risponde Elena Lucchini, assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità di Regione Lombardia

La nostra Regione considera gli anziani, gli over 65, che per fortuna sono ancora spesso in buona salute e attivi, uno straordinario patrimonio per l’intera comunità. Proprio per questo, con una misura sperimentale e con un investimento di 4,3 milioni di euro, promuove per la prima volta il valore della longevità come opportunità innescando un processo culturale che ci consentirà di sostenere buone pratiche e creare infrastrutture sociali per le nostre comunità.
Il nostro intento è quello di investire su socializzazione e inclusione sociale, sull’autonomia e sul benessere, sulla partecipazione e la cittadinanza attiva lasciando però ai territori la facoltà di immaginare e proporre soluzioni sulla scorta delle loro esigenze e capacità di rafforzare la rete esistente aumentando l’offerta per i cittadini.
Passo dopo passo sta prendendo corpo un modello sempre più attento alle esigenze delle persone anziane, che al tempo stesso è in grado di fare innovazione e coinvolgere le nuove generazioni in quel ‘patto’ transgenerazionale che abbiamo voluto al centro delle nostre politiche per l’invecchiamento attivo. Grazie a questi percorsi sarà possibile tramandare il valore della memoria collettiva e superare gli stereotipi connessi al progredire dell’età.

In questi mesi sono stati attivati percorsi trasversali che propongono il valore dell’ortoterapia, del trasporto sociale, della formazione del personale volontario con funzioni di guida turistica, dei caffè sociali sino alla merenda condivisa per avvicinare il mondo degli anziani a quello dei ragazzi.
E proprio per sostenere lo scambio tra generazioni abbiamo presentato all’Università di Pavia, Bergamo e alla Statale di Milano il progetto sperimentale di co-housing e mentoring.
A Milano, nella città della nostra lettrice Ada, grazie al progetto ‘Attiva - Mente insieme‘ promuoviamo il dialogo fra generazioni e al contempo offriamo soluzioni concrete per far fronte all’aumento delle richieste abitative a costi sostenibili da parte degli studenti fuori sede.
Un progetto che non ha la presunzione di contrastare il caro affitti ma che propone una nuova forma di domiciliarità. Una coabitazione solidale basata su un patto fiduciario tra anziano e giovane promosso con il supporto dagli enti del Terzo Settore. Lo studente avrà un rimborso per le spese di locazione, grazie ai 400.000 euro stanziati da Regione per l’Università Statale di Milano, e dovrà fornire in cambio alcuni servizi di volontariato. Accompagnare, per esempio, il padrone di casa senior a visite mediche oppure aiutarlo nell’utilizzo delle piattaforme digitali, ma anche condividere momenti di socializzazione e svago. Come andare insieme a teatro o al cinema, fornendo così una risposta concreta alla solitudine di molti anziani.
Una reciprocità che farà crescere l’intera comunità e che può coinvolgere cittadini attivi come la nostra gentile lettrice Ada.

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