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Studenti in protesta in piazza Volta a Como: "Non basta riaprire, ciò che conta è come si riapre"

Chiedono "trasporti sicuri con corse rinforzate e orari flessibili, spazi perché tutti possano tornare in presenza e trasparenza sul tracciamento dei contagi".

Studenti in protesta in piazza Volta a Como: "Non basta riaprire, ciò che conta è come si riapre"
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Gli studenti e le studentesse di Como, dopo il provvedimento cautelare del TAR che fino al 18 annulla l’ordinanza restrittiva di Regione Lombardia sulla chiusura delle scuole, oggi, venerdì 15 gennaio 2021, come annunciato nei giorni scorsi sono comunque scesi in piazza per una scuola da ripensare da zero. Questo perché non basta la riapertura delle scuole ma serve che rimangano aperte e che siano sicure.

Studenti in protesta in piazza Volta a Como

“Non basta riaprire, ciò che conta è come si riapre! - afferma Brunhilde Paleari di Uds Como - Vogliamo trasporti sicuri con corse rinforzate e orari flessibili, spazi perché tutti possano tornare in presenza e trasparenza sul tracciamento dei contagi". Secondo quanto richiesto dai ragazzi che hanno deciso di scendere in piazza questa mattina, i trasporti pubblici si devono adeguare alle esigenze dell’educazione e non viceversa. I fondi ci sono, e se ci sono difficoltà ad investire, va considerata la possibilità di integrare i servizi esistenti con le aziende private. L'obiettivo è che la scuola rimanga accessibile a tutti. E per garantire un rientro a scuola sicuro servono spazi adeguati: dove non ci sono vanno creati, dedicando strutture inutilizzate ad uso didattico per l’emergenza.

"La scuola in presenza non è sostituibile: è il momento di ripensare la scuola sul lungo termine, con classi meno numerose e meno spazio al mero nozionismo - sottolineano da Uds Como - La scuola va riformata strutturalmente per quanto riguarda didattica e valutazione, la nostra idea di scuola è diversa da quella che ci propone la realtà di oggi. La crisi pandemica ha solo evidenziato quei limiti che noi abbiamo sempre sottolineato, esasperandoli a nostre spese. Devono esserci tamponi e termo-scanner in ogni scuola e i dati sulla situazione sanitaria scolastica devono essere chiari"

È anche importante la tutela della salute mentale degli studenti e delle studentesse. "Ora più che mai abbiamo bisogno di un supporto psicologico - dice Lucas Radice - Alla luce dell'aggravamento della stato mentale degli studenti, abbiamo bisogno di uno spazio sicuro in cui parlare e sfogarci in una situazione così critica; il fatto che non si sappia quando riapra la scuola non fa che peggiorare le cose".

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