Coinvolte sempre più famiglie, ma soprattutto sempre più scuole, istituti, Comuni e associazioni: tutti concordi nel prendersi “un impegno formale per contribuire attivamente a promuovere nella comunità un uso consapevole e responsabile dei dispositivi digitali”
Un vero e proprio modello per altre realtà
Il “Patto digitale Erba e dintorni” si diffonde sempre più: il documento lanciato e sottoscritto dal Comitato genitori dell’istituto comprensivo “Puecher” di Erba appena lo scorso 7 febbraio, è stato preso a modello da molte altre realtà. Scolastiche e non solo.
Durante la consueta assemblea illustrate le novità
Occasione per parlare di questa rete, che si sta sempre più rinsaldando, è stata anche l’assemblea del Comitato genitori stesso, che si è tenuta per presentarsi ai genitori ed evidenziare il lavoro svolto. Lo spiega la presidente del Comitato, Giulia Gorgoglione:
“Abbiamo illustrato le attività svolte finora, come il pedibus alla primaria di Crevenna, il mercatino dei libri, le serate di formazione per i genitori, la prossima festa di Natale che ci sarà in piazza Mercato il 6 dicembre, ma soprattutto i Patti digitali”.
Si sono aggiunti altri istituti comprensivi
Partiti con la sottoscrizione del comprensivo “Puecher”, l’istituto “San Vincenzo”, la scuola dell’infanzia “Gianetti”, il Comune di Erba e la Pastorale decanale giovanile, si sono poi aggiunti anche l’istituto comprensivo “Moro” e il Comune di Ponte Lambro, il Comune di Albese, l’istituto comprensivo “Rosmini” di Pusiano, il comprensivo di Tavernerio e la cooperativa comasca Csls.
“Non diciamo no al digitale, ma all’uso con modalità sicure”
Gorgoglione racconta l’importanza di questo progetto:
“Ultimamente si sta mettendo molto l’attenzione sui danni nella prima infanzia e per questo anche noi vorremmo attivare un tavolo di lavoro con pediatri, educatori e professionisti dalle diverse competenze, per approfondire questo tema che sta diventando sempre più un’urgenza. I genitori sensibili e interessati sono sempre di più. Non significa dire no al digitale, ma usarlo come strumento con regole e modalità sicure”.
