Basket lariano Mauro Tagliabue, il "Taglia" saluta la palla a spicchi agonistica
Un celebre personaggio del movimento lariano saluta la pallacanestro.
Basket lariano un celebre personaggio del movimento lariano saluta la pallacanestro.
Basket lariano scelta presa dopo quasi 50 anni sul parquet prima da cestista e poi da allenatore nelle società più importanti comasche
Uno dei personaggi più conosciuti e preparati del basket lariano che ha caratterizzato gli ultimi decenni del nostro movimento prima da giocatore e poi da allenatore, ha deciso di smettere. Stiamo parlando di Mauro Tagliabue per tutti meglio noto come il "Taglia", che dopo quasi 50 anni vissuti su parquet da cestista e poi da tecnico con le migliori e più titolate società della nostra provincia ha annunciato di voler lasciare il basket agonistico. Una scelta di vita non facile maturata dopo e durante il periodo di stop dovuto all'emergenza Covid. "Ora che ho preso questa decisione - dice Tagliabue - non è facile riassumere quasi 50 anni di basket però ci provo. La prima cosa che mi viene in mente è che sono stato davvero fortunato; ho avuto un sacco di privilegi. Come giocatore di essere allenato da grandi allenatori tra i quali Lambruschi, Seveso e Montini, che mi hanno insegnato a giocare a basket e soprattutto ad amare questo sport; ho condiviso numerose esperienze in campo e fuori con altri ragazzi che poi sono diventati (e lo sono tutt'ora) parte della mia vita, oltre che amici più intimi. Anche come allenatore ho avuto l'onore di aver allenato nelle migliori Società della provincia di Como dalla Pall. Cantù alla Pall. Como, dalla Virtus Cermenate a Le Bocce Erba, che mi hanno dato le possibilità di vivere bellissime emozioni legate a vittorie, finali, tornei, trasferte...
Ma soprattutto come uomo sono felice e fortunato per aver conosciuto e frequentato tante meravigliose persone con le quali ho passato momenti indimenticabili.
Ci vorrebbe un film per raccontare le persone e i momenti che mi hanno emozionato di più, non posso (e non voglio) citare nomi o episodi, perchè rischierei di dimenticarmi di qualcuno o di qualcosa in particolare. Ognuna di quelle persone, se sta leggendo queste righe si sentirà coinvolta, sentirà di aver fatto parte della mia vita cestistica (e non solo) e di avermi regalato un pezzettino del suo cuore; a tutte queste persone non posso altro che dire grazie".
Il "Taglia" vuole ripercorrere la sua carriera cestistica
"La mia carriera in breve? Da giocatore ho smesso presto, nel 1988 e all'inizio fu una grande delusione perchè a me piaceva tantissimo giocare a basket e il fatto che non potessi più farlo a livello agonistico fu traumatico. Allora ho cominciato ad allenare: prima a Cermenate, nelle giovanili, poi come allenatore della Serie D (1995/1997), quindi Pallacanestro Como (Serie C1), Juniores eccellenza Cantù, Erba (prima squadra e poi giovanili), Seregno, Cucciago, Orsenigo, Comense ed infine il ritorno ad Erba dove purtroppo il Covid ha fermato la stagione.
Ho tanti ricordi legati a soddisfazioni sportive: direi che i più belli sono la finale del 1998, primo anno di C1 a Como, gara 3 della finale play-offs per andare in B davanti a oltre 1000 persone a Masnago (poi purtroppo persa). O anche i primi anni a Cermenate da capo-allenatore senior ma anche i 4 anni di giovanili a Erba con il gruppo 93, con ragazzi speciali che avevano uno spirito ed una passione davvero fuori dal comune, Ma anche l'anno di Eccellenza in Comense (1° campionato maschile di eccellenza per la Società) e l'ultima stagione a Erba (2019-2020) dove dopo un girone d'andata chiuso in testa, ci si è dovuti fermare a causa della pandemia.
Rimpianti? Direi che per come sono poi andate le cose e per come sono adesso dovrei dire che non ho ripianti. Eppure....
Nell'anno alla Pallacanestro Cantù però (era il 2001), mentre allenavo gli Juniores (annata 1981-1982), Pino Sacripanti, che poi esordì in quell'anno come capo allenatore al posto di Franco Ciani, mi aveva offerto la possibilità di entrare nel suo staff per dare una mano con la prima squadra;
io avevo declinato per motivi famigliari, oltre che lavorativi e quel treno poi non è più passato".
I ringraziamenti e il pensiero finale del "Taglia"
"Chiudo con la consapevolezza di aver dato tanto a questo meraviglioso sport e di aver ricevuto anche tanto. Ringrazio nuovamente tutti i dirigenti, gli allenatori, i giocatori che mi hanno accompagnato in questo bellissimo viaggio. Il buon raccolto lo si vede solo dopo aver seminato bene: incontrare adesso i giocatori che ho allenato (o i genitori dei ragazzi) che mi salutano ancora con il sorriso sulle labbra, con un abbraccio, o con lo sguardo emozionato è la gratificazione più grande per quello che sono riuscito a dare in questi miei primi 50 anni. Ringrazio davvero tutti, nel mio cuore rimarrà sempre un segno di tutto quello che ho avuto la fortuna di vivere con il basket".